Rassegna Stampa

21 gennaio 2020

Salute

Coronavirus in Cina, boom in borsa per produttori di mascherine protettive

Fonte: aboutpharma.com

Boom in borsa per produttori di mascherine protettive con l’ondata epidemica di coronavirus in Cina. A indicare il segno più delle quotazioni di società farmaceutiche e produttrici di specifici device quotate a Shanghai e Shenzen è stato l’indice ChiNext (+2,6%, valore più alto da gennaio 2017).

Segno più
La corsa alle difese contro questo nuovo ceppo di coronavirus (291 casi e sei morti). Tra queste ci sono Tianjin Teda, che produce mascherine utilizzate anche per proteggere dalla trasmissione di malattie, è cresciuta del 10% a Shenzhen. Jiangsu Bioperfectus Technologies è schizzata del 20% sul mercato cinese locale promettendo, tra l’altro di aver creato un sistema di monitoraggio per gli ospedali contro il virus. Da segnalare anche il picco (10%) raggiunto da Da An Gene Co., Xilong Scientific Co. e Shanghai Kehua Bio-Engineering Co. Lunedì 20 gennaio, la Cnn ha scritto che l’indice China’s benchmark Shanghai Composite (Shcomp) aveva chiuso con il più alto rating rispetto al Kospi sudcoreano (+0,5%), al Nikkei giapponese (+0,2%) e al Hang Seng index di Hong Kong (Hsi) che è crollato di quasi un punto percentuale. Bloomberg, il giorno dopo, esaminando le aziende degli altri Paesi limitrofi alla Cina (non solo confinanti) ha notato un aumento della fiducia degli investitori. In Giappone, le società che producono e distribuiscono le mascherine e salviettine igienizzanti hanno segnato un +10%, così come quelle malesiane che producono guanti un +5%. Male invece il settore turistico che ha già iniziato a subire la psicosi da coronavirus con drastiche riduzioni delle prenotazioni aeree e alberghiere.

21 gennaio 2020

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