Rassegna Stampa

09 giugno 2023

Contratti collettivi appesi all’indice

Fonte: lavoce.info

L’indice Ipca 2022 ha un valore più alto del previsto. Un vantaggio per i lavoratori che potranno così recuperare parte del potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione? No, se ciò allontanerà il rinnovo dei contratti collettivi scaduti o in scadenza.

Cos’è l’indice Ipca

Le stime Ipca (indice prezzi al consumo armonizzato) pubblicate dall’Istat il 7 giugno hanno causato un po’ di sorpresa tra le parti sociali. Dal 2009, sulla base di un accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali, i contratti collettivi vengono rinnovati a partire da un indice previsionale costruito sulla base dell’Ipca, depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati (in gergo, Ipca-Nei). L’indice ha sostituito l’inflazione programmata che nel 1992 aveva rimpiazzato quel che restava della scala mobile e la sua elaborazione è demandata a un ente terzo (l’Isae prima e l’Istat poi), che dal 2009 pubblica, a giugno, una previsione per l’anno in corso più il triennio successivo e gli scostamenti tra realizzazione e previsione negli anni precedenti. Il calcolo, però, non è semplice. Chi non ha voglia di perdersi nei dettagli salti direttamente i prossimi due paragrafi.

09 giugno 2023

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