Rassegna Stampa

20 marzo 2019

Autonomia differenziale

Conte, “c’è qualche dubbio applicativo”

Fonte: regioni.it

Quello sulle autonomie regionali differenziate “è un lavoro complesso ma posso confermarlo dal punto di vista politico: questo governo era consapevole del progetto, e anche io ero ben partecipe, lo vogliamo realizzare in modo sostenibile politicamente, economicamente, socialmente. Vediamo come va, se poi avremo difficoltà, in una prospettiva riformista, de iure condendo, possiamo anche pensare di intervenire”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispondendo alle domande degli studenti dell’università Luiss.
“C’è un progetto di autonomia differenziata che applicherebbe per la prima volta una previsione costituzionale, il 116 terzo comma. Obiettivamente c’è qualche dubbio applicativo con cui ci stiamo misurando, e il dubbio maggiore è il ruolo del Parlamento. Il terzo comma prevede un’intesa del presidente del consiglio con i governatori interessati poi da approvare con legge del Parlamento. Io potrei arrivare ad un testo concordato con la singola regione, ma presentarlo al Parlamento tout court, col dubbio che il Parlamento lo debba approvare o respingere in blocco non è una prospettiva rispettosa delle prerogative del Parlamento, perchè trasferiamo competenze dallo Stato alle regioni: priviamo il Parlamento di competenze. Credo sia più corretto coinvolgerlo piuttosto che lasciare un’alternativa secca”.
Conte ha poi sottolineato “l’aspetto tecnico, con ogni ministero che valuta quali competenze siano cedibili, con riferimento alla strategicità. Ad esempio sulle infrastrutture o la crescita. Poi bisogna garantire la coesione nazionale, garantire livelli di assistenza e di prestazioni essenziali, e fare sì che non diventi uno strumento per acuire ancor di più il divario tra le varie realtà regionali”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sempre nel corso dell’incontro con gli studenti dell’università Luiss, ha annunciato che “È nostra intenzione svolgere un Consiglio dei ministri in Calabria, che è una delle regioni più abbandonate a se stesse e il Consiglio dei ministri avrà valore simbolico ma anche operativo”, in particolare sul fronte della sanità con un intervento “drastico”. “In Calabria ci sono molti problemi: un tessuto imprenditoriale che stenta a decollare, una criminalità pervicace e pericolosa, una sanità disastrata. Porteremo misure concrete e in loco daremo un segno della presenza del governo””, ha spiegato Conte annnciando: “In sanità ci sarà un intervento risolutore molto drastico, perchè non possiamo più andare avanti con misure ordinarie: ci sono Asl che non presentano un bilancio da anni, è chiaro che servono misure straordinarie”.

20 marzo 2019

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