Rassegna Stampa

23 marzo 2020

«Ci aspettavamo l’alta marea, è arrivato uno tsunami»

Fonte: ilpost.it

Come l’arrivo del coronavirus ha travolto gli ospedali della Lombardia, e creato un’emergenza che nessuno un mese fa nemmeno ipotizzava

Fino alla notte tra il 21 e il 22 febbraio all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo non c’era stato alcun caso accertato di coronavirus. In Italia la prima persona risultata positiva al test era stata ricoverata il giorno prima a Codogno, in provincia di Lodi: era il cosiddetto “paziente 1”.

I medici di Bergamo, così come quelli della stragrande maggioranza degli ospedali lombardi, erano stati avvisati della possibilità dell’arrivo di persone infette. Per individuarle, le direzioni sanitarie avevano stabilito alcuni criteri: il paziente doveva mostrare particolari sintomi, come febbre e difficoltà respiratorie, e doveva avere fatto di recente un viaggio in Cina, o avere avuto contatti con qualcuno tornato da poco dalla Cina. L’ipotesi di un focolaio italiano ancora non c’era, e quella di un’epidemia non era presa sul serio praticamente da nessuno.

23 marzo 2020

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