Rassegna Stampa

18 gennaio 2024

Caos concorsi, tre sentenze “specchio” di meccanismi distorti

Fonte: sanita24.ilsole24ore.com

La normativa concorsuale del Servizio sanitario è totalmente inadeguata a corrispondere alle esigenze delle aziende sanitarie. Nella sanità pubblica sempre più in crisi, da una parte i concorsi vanno deserti oppure finiscono al Tar per essere annullati o, ancora, non forniscono spesso vincitori sufficienti e, dall’altra, si continua imperterriti a espletare le procedure di reclutamento seguendo le regole di due decreti vecchi e superati (quello per la dirigenza è di 27 anni fa e quello per il comparto di 23) che erano obsoleti già quando entrarono in vigore e oggi appaiono del tutto ingestibili. Quello che è accaduto nel 2023 è stato tuttavia l’armageddon finale perché l’entrata in vigore del Dpr 82/2023 – che non si applica alla Sanità – e le norme spot della scorsa estate hanno generato un caos assoluto. È incomprensibile come i decisori politici non si rendano conto che proseguendo a svolgere i concorsi pubblici con norme vecchie e ormai inservibili si gettano al vento risorse finanziarie e i tempi di assunzione del personale si allungano a dismisura; ma forse è proprio questo il vero problema, perché è ormai palese la strategia di allungare più possibile i tempi di assunzione per banali ragioni di cassa.

Le soluzioni sono sui tavoli da anni: riscrittura completa dei due decreti, non da parte del ministero della Salute bensì a opera delle Regioni previa adozione di un documento-base condiviso in Conferenza delle Regioni e Pa, contratto di formazione e lavoro per medici e infermieri, nonché soluzione definitiva alla questione delle selezioni per struttura complessa dei dirigenti infermieristici e tecnico-sanitari.
Basta una rapida navigazione sui siti aziendali per rendersi conto della diversità – a volte imbarazzante – nella redazione e nei contenuti dei bandi di concorso. Di questo aspetto mi riprometto di fare un approfondimento nei prossimi giorni unitamente all’esame delle tematiche rimaste irrisolte con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni del 2023. Mentre oggi mi sembra più interessante segnalare tre recenti sentenze che sono lo specchio del caos di cui si diceva. Le prime due sono in completa contraddizione una con l’altra mentre la terza risulta emblematica di talune situazioni di criticità ormai strutturali.

18 gennaio 2024

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