Rassegna Stampa

30 novembre 2021

Camici bianchi sovraccaricati di lavoro, ma ottimisti

Fonte: md-digital.it

Due terzi dei 6.000 medici che hanno partecipato al sondaggio Digital doctor 2021 sono ottimisti riguardo al futuro. Questo è uno degli interessanti risultati ottenuti da un grande sondaggio condotto da Mediately a settembre in otto paesi europei: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Italia, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Romania e presentato di recente a Lubiana. Anche nei paesi con un’alta percentuale di medici insoddisfatti, la maggior parte rimane ottimista. L’obiettivo del sondaggio Digital Doctor 2021 è stato quello di determinare l’approccio dei medici verso le tecnologie digitali, il loro impatto sul lavoro, e quali canali di comunicazione vengono usati più frequentemente dai medici.
L’analisi del sondaggio rivela interessanti differenze tra i paesi: i medici bulgari e rumeni sono i più ottimisti (73%), mentre i medici croati (42%) e sloveni (37%) sono i più pessimisti.
L’insoddisfazione è una conseguenza del sovraccarico lavorativo. Il 43% dei medici è meno soddisfatto del proprio lavoro rispetto al 26% che è soddisfatto, un cambiamento complessivo in negativo del 17%. Un importante fattore che determina l’iinsoddisfazione è il sovraccarico di lavoro. Tra i problemi sul posto di lavoro, il 69% di tutti i medici ha indicato questo problema tra le risposte.
“Non mi sorprende che i medici sloveni siano pessimisti, dato che attualmente stiamo vivendo una profonda crisi sociale in generale, non solo nella medicina. Personalmente, sono preoccupato per il nostro futuro, spero che la primavera ci porti la fine della pandemia e un nuovo sollievo sotto tutti gli aspetti”, ha detto la Prof.ssa Dr.ssa Nataša Tul Mandić durante il dibattito Digital Doctor 2021. “Pensavo che noi cechi fossimo il popolo più pessimista al mondo, quindi sono stato piacevolmente sorpreso nel scoprire che siamo da qualche parte nel mezzo.
Pur essendo stati sopraffatti dalla pandemia di Covid-19, abbiamo affrontato gli stessi problemi di altri medici in Europa”, ha detto il Prof. Martin Halužik, MD, che ha anche sottolineato che la pandemia ha contribuito ad accelerare lo sviluppo della telemedicina in alcune istituzioni.

30 novembre 2021

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