Rassegna Stampa

26 maggio 2019

Pubblica Amministrazione

Bongiorno, arrivano i concorsi sprint per turn over veloce

Fonte: Agi

Un’amministrazione pubblica pronta a rinnovarsi, con assunzioni straordinarie, concorsi veloci e un piano di digitalizzazione efficiente. Questo l’obiettivo che il ministro Giulia Bongiorno ha portato avanti in questo anno di governo e che intende proseguire con un nuovo corso di laurea per l’accesso alla Pa, concorsi su base territoriale e riforma della dirigenza, con spirito rigoroso ma giusto. Abbiamo chiesto a Bongiorno di spiegare il suo impegno.

D: Qual è il bilancio di questo primo anno di governo per il suo Ministero?
R: “A me piace parlare con i fatti e la scorsa legge di bilancio documenta un dato molto positivo. In passato la P.a. è sempre stata oggetto di tagli, noi invece abbiamo deciso di investire. Abbiamo finalmente eliminato il blocco del turn-over (per un dipendente che andrà in pensione, un altro sarà assunto) e stanziato risorse per assunzioni straordinarie: 130 milioni per il 2019, 320 per il 2020 e 420 per il 2021. Ho chiesto di assumere esperti in digitalizzazione, nell’uso dei fondi strutturali, nella semplificazione. E ho già dato via libera a numerose assunzioni in settori delicatissimi come giustizia, sicurezza e scuola. Ci sarà quindi un ricambio generazionale che favorirà anche la trasformazione digitale, un tema cruciale – una digitalizzazione ben fatta, ovvero preceduta da un’operazione di riordino e poi portata avanti con efficienza e precisione, non sarà una semplice cura ricostituente per la Pa, sarà un vero e proprio trapianto di cuore. Entro maggio, poi, dovrebbe diventare legge il decreto ‘Concretezza’: se n’è parlato molto a proposito dell’introduzione dei controlli biometrici per verificare l’accesso in ufficio dei dipendenti pubblici, ma bisognerebbe parlarne soprattutto perché introdurrà concorsi ‘sprint’ e perché prevede misure per diffondere i migliori modelli organizzativi attraverso il Nucleo della Concretezza, una squadra di esperti che aiuterà le P.a. in difficoltà”

D: Quali gli impegni/programmi principali che vuole realizzare nei prossimi anni?
R: “Voglio offrire certezze. Spesso i giovani rinunciano a entrare nel pubblico perché non si sa se e quando saranno banditi i concorsi, e questo nuoce sia a loro sia alla Pa. Con il ministro Bussetti e il sottosegretario Guidesi stiamo lavorando all’istituzione di un nuovo corso di laurea, con accesso alla Pa in tempi certi. E ancora, voglio concorsi organizzati su base territoriale che, favorendo il reclutamento dei candidati da parte delle amministrazioni ubicate nelle regioni o nelle province indicate nel bando e consentendo di conoscere in anticipo le potenziali sedi di destinazione, mettano un freno al fenomeno della migrazione.
Infine, un tema cruciale che potrebbe rappresentare la svolta per la Pa: la riforma della dirigenza, cambiando il vecchio sistema in base al quale si fa carriera indipendentemente dal merito. Per la prima volta, i dirigenti saranno valutati da soggetti esterni alla PA. Basta, insomma, con gli obiettivi ‘fai-da-te’ e le autovalutazioni”.

D:Quando finirà l’esperienza alla Pa, vorrà essere ricordato come il ministro che…? 
R: “Spero di essere considerata giusta. Rigorosa ma giusta. La questione che più mi sta a cuore, comunque, è l’istituzione di specifici corsi di laurea con accesso alla Pa in tempi certi: vedo troppi giovani vagare per anni prima di riuscire a inserirsi nel mondo del lavoro. Uno spreco di tempo e di professionalità”.

D: Che voto si darebbe come ministro?
R: “Nessuno. I voti li danno i professori, e in politica gli elettori. Dico solo che ho iniziato un percorso: se avrò la possibilità di portarlo fino in fondo, sono fiduciosa che i risultati arriveranno. Poi saranno i cittadini a decidere se il mio lavoro sarà stato positivo”.

26 maggio 2019

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