Rassegna Stampa

04 luglio 2023

Autonomia differenziata, perché non servono modifiche alla legge Calderoli

Fonte: ilsole24ore.com

di Lorenza Violini. Professore Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano, membro del Clep (comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali)

Quello che il CLEP sta elaborando è il tentativo di ridurre a sistema i percorsi già compiuti sul tema dei livelli essenziali e di individuarne le lacune

Il percorso in atto nell’ambito della Commissione chiamata a definire i livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali ex lett. m), comma II, dell’art. 117 Cost. (d’ora in poi CLEP) non ha altro scopo che quello identificato nel suo titolo: a 20 anni di distanza dalla riforma del titolo V, Parte II della Costituzione, sebbene molto sia stato fatto in questa direzione tramite leggi e atti normativi di secondo grado (si pensi ai LEA, ai LEPTA, ai LEPS e a molto altro ancora), restano nodi di una rete che ora va ricucita secondo un disegno organico.

Quello che il CLEP sta elaborando è il tentativo di ridurre a sistema i percorsi già compiuti sul tema dei livelli essenziali e di individuarne le lacune, nel tentativo di ridisegnare la fisionomia del welfare italiano secondo uno schema unitario. Tale schema è necessario per rispondere alle molte domande ancora senza risposta, prima fra tutte la definizione di “livello essenziale” (ad es. trattasi di prestazioni da erogare o da standard da rispettare per l’erogazione efficace delle stesse o di due facce della stessa medaglia?).

04 luglio 2023

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