Rassegna Stampa
08 marzo 2019
Autonomia differenziale
Aumento delle tasse per garantire i fondi a Lombardia e Veneto
Fonte: ilmessaggero.it
Una clausola di salvaguardia per i conti dello Stato. Niente, invece, per garantire le tasche dei cittadini dagli effetti “collaterali” del regionalismo differenziato, la richiesta di autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. E il punto è che, tra i tecnici dei ministeri e quelli del Parlamento, serpeggia più di un dubbio che la pressione fiscale per tutti i contribuenti possa aumentare. Anzi, è quasi una certezza.
È l’effetto di come è stato scritto l’articolo 5 delle bozze d’intesa, quello pubblicato sul sito del Dipartimento degli Affari Regionali e sul quale, il ministro Erika Stefani ritiene di aver avuto un via libera «di massima» da parte del ministero del Tesoro che, invece, non ha ancora messo nessun bollino sotto quella norma.
Qual è il punto? Il nodo è il combinato disposto di due commi dell’articolo 5. Il primo dice che, in attesa che arrivino i fabbisogni standard, ossia che sia stabilito quanto effettivamente debba essere riconosciuto come risorse finanziarie per ogni servizio trasferito alle tre Regioni, che l’ammontare delle risorse assegnate «non può essere inferiore al valore medio nazionale pro-capite della spesa statale per l’esercizio delle stesse». Il secondo comma, fatto inserire in fretta e furia dal ministero dell’Economia, prevede invece che dall’applicazione dell’intesa «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». L’effetto dei due commi, secondo i tecnici, renderebbe ineluttabile un aumento delle tasse o in alternativa un taglio della spesa pubblica. La ragione è semplice.