Rassegna Stampa

28 gennaio 2019

Pubblico impiego

Assenteismo e abusi della 104, ecco la direttiva della Finanza

Fonte: Agi

Le attestazioni dell’effettiva “presenza in servizio dei dipendenti pubblici” e quelle delle “condizioni che legittimano il beneficio di permessi per l’assistenza di familiari anche con disabilita’”. Sono queste “le aree di intervento” che vedranno in azione la Guardia di Finanza nell’ambito dei controlli annunciati dal ministro della Funzione pubblica Giulia Bongiorno per stroncare il fenomeno dell’assenteismo, dei cosiddetti furbetti del cartellino o di coloro che sfruttano in modo assolutamente improprio la legge 104.

In un documento di 14 pagine del Comando Generale delle Fiamme Gialle, trasmesso ai Comandi Regionali e a quello dell’Unita’ Speciali, si spiega che gli accertamenti saranno esercitati anche “in materia di incompatibilita’ e cumulo di incarichi nel pubblico impiego” e riguarderanno “l’osservanza delle disposizioni vigenti sul controllo dei costi e sui controlli di regolarita’ amministrativa volta in particolare a garantire l’efficacia dei servizi resi ai cittadini e alle imprese”.

Le verifiche saranno svolte in collaborazione con l’Ispettorato per la Funzione Pubblica cui vengono attribuiti “compiti di vigilanza sul buon andamento della Pubblica Amministrazione”.

“Il contrasto all’illegalita’ nella P.A. – e’ scritto nella direttiva – costituisce per la Guardia di Finanza un obiettivo prioritario che s’inquadra nella piu’ ampia missione istituzionale di vigilanza in materia di spesa pubblica”.

Ma che cosa puo’ determinare l’avvio di un intervento di iniziativa? Piu’ in generale, “il concretizzarsi di specifiche condizioni rappresentate dall’emergere di esigenza di tutela dell’integrita’ dei bilanci pubblici a fronte dell’acquisizione e della disponibilita’ di dati, notizie, risultanze su possibili forme di illecito in danno dei medesimi”.

Nel dettaglio, la Guardia di Finanza parla di elementi, che devono essere connotati da una certa consistenza (anche non tale da configurare nell’immediato una ipotesi di rilievo penale) e che possono derivare “dallo svolgimento, a opera dei Reparti, di autonome attivita’ di intelligence, di controllo del territorio o di analisti ottenute dall’incrocio di elementi tratti dalle banche dati a disposizione; da comunicazioni ricevute da Enti esterni, Organi ispettivi o di vigilanza, altri soggetti istituzionali o privati; da Segnalazioni Operative Qualificate provenienti dal Nucleo Speciale Anticorruzione; da riscontri acquisiti a seguito dell’esecuzione di servizi in altri settori della missione istituzionale; e da risultanze comunque in possesso del Reparto”.

In base al protocollo firmato con il ministro, la collaborazione della Gdf e’ “attivabile a seguito di richieste formali del Dipartimento della Funzione Pubblica indirizzate al Nucleo Speciale Anticorruzione, con cui sono tendenzialmente individuati l’ambito e lo scopo della collaborazione, i fatti e le circostanze in ordine ai quali e’ necessario acquisire dati e informazioni, nonche’ la tipologia degli accertamenti da sviluppare”. Le attivazioni potranno essere sviluppate autonomamente dallo stesso Nucleo Speciale Anticorruzione e/o dai Reparti territoriali eventualmente interessati oppure congiuntamente a rappresentanti dell’Ispettorato.

28 gennaio 2019

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