Rassegna Stampa
16 giugno 2020
Antibiotici, ecco perché non ci curano più: 10.000 morti l’anno
Fonte: Corriere.it
Di Milena Gabbanelli
Le infezioni non ci hanno mai preoccupato troppo, perché c’era sempre un antibiotico che le curava. Poi l’industria farmaceutica ha fermato la ricerca perché costava troppo: dall’elaborazione di una nuova molecola alla sperimentazione sull’uomo ci vogliono dieci anni e 1 miliardo di euro, con un ritorno di uno a 100 rispetto ad altri farmaci. Dal 2017 a oggi sono stati approvati solo due nuovi antibiotici considerati innovativi.
Parallelamente sono cresciute in tutto il mondo le infezioni che gli antibiotici in uso non riescono più a curare. E in Europa l’Italia è il Paese messo peggio. l’Escherichia coli, che è la causa più comune di infezione della vescica nelle donne, è resistente all’antibiotico nel 14,6% dei casi contro il 5,3% Ue; la Klebsiella pneumoniae, responsabile di polmoniti e infezioni alle vie urinarie, nel 29,7% contro il 18,6% Ue; e lo Staphylococcus aureus, causa di infezioni cutanee – ma che può spostarsi attraverso il sangue (batteriemia) e infettare qualunque parte del corpo, in particolare le valvole cardiache (endocardite) e le ossa (osteomielite) – nel 34,1% conto il 16,8% Ue.