"E' stato un G7 estremamente importante, perché abbiamo cercato tutti gli elementi che ci uniscono e non quelli che ci dividono. Non ci sono divisioni di fronte alla salute". Lo ha detto la Ministra della salute Beatrice Lorenzin alla conferenza stampa conclusiva della Riunione dei Ministri della Salute del G7, che si è svolta Milano il 5 e 6 novembre.
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La Conferenza Stato Regioni del 2 novembre 2017 ha sancito l'Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”.
LeggiAttualità, potenzialità e potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione e delle politiche per la protezione della salute
LeggiA preso il via ieri a Milano la riunione iunione dei Ministri della salute G7 che prevede la presenza dei ministri della salute di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Italia e Stati Uniti d’America. Parteciperanno, inoltre, il commissario Ue alla salute e i direttori di Oms, Fao, Oie, Ocse ed Efsa.
Ieri si è svolta la sessioni su salute e cambiamenti climatici, mentre stamattina si tratterà di salute delle donne e degli adolescenti e, a seguire, di resistenza antimicrobica.
LeggiL’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL della dirigenza sanitaria è stato inviato al Ministero della Funzione Pubblica. Dopo sei mesi dall’atto di indirizzo “madre” del Governo per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego e dopo tre mesi da quello per il comparto della sanità prodotto dal comitato di settore delle Regioni. Un ritardo inammissibile, probabilmente non casuale, mentre venivano avviati i tavoli con il comparto e la medicina convenzionata, sullo sfondo del ping pong sul finanziamento tra il Presidente del comitato di settore, organo tecnico delle Regioni, ed il Ministro della salute, con i Medici nello scomodo ruolo di pallina. Nessuno ricorda più che il contratto è fermo da otto anni per decisione di vari Governi, che gli oneri relativi devono, per legge, essere accantonati per tempo dalle Regioni, che, in questi anni, si è risparmiato solo sul personale, che ha pagato sulla propria pelle i piani di rientro e il definanziamento del sistema, attraverso il peggioramento delle condizioni di lavoro e l’erosione sistematica dei fondi della contrattazione decentrata.
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