Rassegna Stampa

20 luglio 2020

Coronavirus, Ambasciatore cinese in USA ‘accuse alla Cina frutto di malinteso’

Fonte: Ansa

L’accusa mossa alla Cina di aver nascosto la gravità della COVID-19 durante la prima fase dell’epidemia nel Paese “costituisce un grave fraintendimento” della realtà, secondo l’ambasciatore cinese negli Stati Uniti, Cui Tiankai.

“In realtà, il fatto è che, nella primissima fase della pandemia, quasi nessuno sapeva nulla di questo nuovo virus, di quanto fosse grave e di quali fossero le vie di trasmissione”, ha spiegato il diplomatico in un’intervista in esclusiva a Fareed Zakaria, conduttore del Global Public Square (GPS) Show, trasmesso ieri sulla CNN.

“In tutto il mondo si sapeva pochissimo di questa nuova pandemia”, aggiunto l’ambasciatore cinese. “Si tratta di un processo continuo di scoperta e di sempre maggior apprendimento sul virus e del tentativo di migliorare l’intervento contro l’epidemia: un processo tuttora in corso”.

In realtà, ha affermato Cui, “nei primissimi giorni, già ai primi di gennaio”, la Cina riferì all’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) i pochi casi di quella che allora era chiamata una “polmonite di natura sconosciuta”.

“Le persone non sapevano ancora come definire questo nuovo virus ma abbiamo segnalato i casi all’Oms”, ha proseguito il diplomatico. “E dopo pochi giorni, quando ne abbiamo saputo di più, abbiamo condiviso anche le sequenze del genoma del coronavirus con l’OMS e con tutti gli altri attori interessati”.

“Già il 4 gennaio, il quarto giorno di quest’anno, i due CDC (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), quello cinese e quello statunitense, tennero una serie di colloqui e scambi su questo nuovo virus”, ha affermato l’ambasciatore.
“Si tratta di un processo tuttora in corso per rafforzare la cooperazione globale, sviluppare le nostre conoscenze e coordinare l’intervento di vari Paesi”, ha rimarcato Cui.

L’Oms, ha ricordato il diplomatico, ha inviato i propri esperti in Cina “già a metà febbraio”.

Durante l’Assemblea generale dell’Oms, organizzata a maggio, ha osservato l’ambasciatore, la Cina ha co-sponsorizzato insieme ad oltre 140 Paesi una risoluzione per rafforzare la cooperazione globale in risposta alla pandemia, mentre il presidente Xi Jinping ha annunciato un aumento significativo del sostegno finanziario cinese all’agenzia dell’Onu.

“Certo, altri Paesi hanno già preso in considerazione il ritiro dall’Oms ma noi abbiamo rafforzato il sostegno all’Organizzazione”, ha sottolineato Cui. “Un aiuto ancora in essere”.
La Cina, ha aggiunto il diplomatico, sta collaborando con l’Oms “in ambito scientifico, accademico e tecnico, facendo lavorare insieme gli scienziati cinesi, quelli dell’organizzazione e di altri Paesi per rintracciare l’origine del virus, saperne di più sulla sua trasmissione e su come contenerlo, su come trattare i contagiati, curare le persone, salvare vite umane e sviluppare un vaccino”.

“C’è ancora molto lavoro da fare insieme”, ha concluso l’ambasciatore. “Questo è un fatto e la sequenza temporale degli eventi è molto chiara”.

20 luglio 2020

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