Rassegna Stampa

20 aprile 2020

Coronavirus: studio, bimbi contagiati più numerosi del previsto

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Il numero di bambini risultati positivi al Covid-19 potrebbe essere più elevato di quanto attualmente riportato. Lo ha suggerito uno studio ‘pubblicato sul Journal of Public Health Management and Practice e condotto dai ricercatori dell’Università della Florida del Sud (USF) e del Women’s Institute for Independent Social Enquiry

“Il coronavirus pediatrico è estremamente complesso, poiché molti ospedali vietano ai visitatori di implementare protocolli di distanza sociale e di quarantena. La diffusione del virus richiederebbe sistemazioni logistiche e di controllo delle infezioni che metterebbero a dura prova le risorse ospedaliere, ma non solo”, spiegano i ricercatori, aggiungendo che il tasso di infezione sarà più elevato nelle famiglie più indigenti e nelle situazioni in cui i genitori non hanno la possibilità di lavorare da casa.

“C’è un rischio più elevato anche per i bambini che vivono in progetti di edilizia pubblica urbana a causa della stretta vicinanza di unità abitative. Raccomandiamo a tutti i dipartimenti sanitari statali di riportare i casi confermati di Covid-19 in tabelle specifiche per età, usando i gruppi di età standard di 5 anni per la sorveglianza della salute e di rendere disponibili e pubblici tali dati, in modo da monitorare più agilmente la diffusione della malattia”, concludono gli autori.

Stando a quanto riportato dagli scienziati, infatti, per ogni bambino che necessita di terapia intensiva, ci sarebbero 2.381 coetanei infettati dal virus. “I calcoli si basano su un rapporto del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, per cui sono stati studiati oltre 2.100 bambini cinesi che avevano contratto il Covid-19”, spiega Jason Salemi del College of Public Health presso la USF.

“Stando ai registri nordamericani del Virtual PICU Systems, un’organizzazione che raccoglie i dati di oltre 135 ospedali americani, tra il 18 marzo e il 6 aprile 74 minori sono stati ricoverati in terapia intensiva, mentre 176.190 sarebbero stati infettati nello stesso periodo di tempo.

I bambini di età inferiore a due anni rappresenterebbero il 30 per cento dei ricoveri, il 24 per cento sarebbe la percentuale dei giovani tra i 2 e gli 11 anni, mentre il 46 per cento dei casi sarebbero i ragazzi tra i 12 e i 17 anni”, aggiunge il ricercatore, precisando che prima della fine del 2020 se la curva di contagi non dovesse cambiare, potrebbero essere 50mila i bimbi ricoverati in ospedale, e di questi 5.400 necessiterebbero di ventilazione meccanica.

“La durata media della degenza pediatrica per il Covid-19 è di 14 giorni. Sebbene il rischio di insorgenza di gravi malattie respiratorie sia inferiore nei casi pediatrici, gli ospedali dovranno essere pronti a fronteggiare le eventuali emergenze e disporre delle attrezzature adeguate e di tutto il personale necessario per gestire un potenziale afflusso di pazienti più giovani”, osserva ancora Salemi.

20 aprile 2020

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