Rassegna Stampa

02 aprile 2020

Pubblica amministrazione, no all’utilizzo delle ferie pregresse per evitare smart working

Fonte: italiaoggi.it

Appena pubblicata sul sito del ministero della Funzione pubblica la Circolare 2/2020

L’utilizzo delle ferie pregresse, comprese quelle del 2019 non ancora fruite, non può rappresentare una scappatoia per evitare la modalità del lavoro agile, ma al tempo stesso è legittimo che le amministrazioni ricorrano a questo istituto, magari a rotazione o intervallato con lo smart working, anche in ragione dei picchi di attività. Valgono in tal senso le disposizioni contenute nei diversi contratti collettivi nazionali di comparto che, nella generalità, pongono un limite alla discrezionalità del datore di lavoro, obbligandolo a consentire la fruizione delle ferie – non godute dal lavoratore nell’anno di maturazione per “indifferibili esigenze di servizio” – entro il primo semestre dell’anno successivo. È uno dei passaggi chiave della Circolare 2/2020 appena pubblicata sul sito del ministero della Funzione pubblica.

Il documento fornisce molteplici indicazioni organizzative e orientamenti applicativi alle amministrazioni in relazione alle disposizioni dell’articolo 87 del decreto Cura Italia. La Funzione pubblica ribadisce che il lavoro agile costituisce la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione fino alla cessazione dello stato di emergenza. E conferma che le amministrazioni sono chiamate a uno sforzo organizzativo e gestionale per garantire il pieno utilizzo dello smart working, accessibile in modo temporaneamente semplificato, così da ridurre al minimo gli spostamenti e la presenza dei dipendenti negli uffici, correlandola ai servizi indifferibili non erogabili da remoto.

02 aprile 2020

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