Rassegna Stampa

11 dicembre 2019

Pubblica Amministrazione

Dadone alla Camera: “Più giovani e competenze trasversali per rilanciare la PA”

Fonte: Ministro per la Pubblica Amministrazione

Audizione alla Camera sulle linee programmatiche per il Ministro Fabiana Dadone. Subito in evidenza, durante l’intervento, “la condizione di grave criticità e problematicità” in cui versa la pubblica amministrazione, condizione “cui la politica ha spesso contribuito, permettendo che si innestasse nell’immaginario collettivo una idea dell’amministrazione pubblica sgangherata, inefficace, colabrodo. Purtroppo questa idea è stata rafforzata anche da chi lavorando nelle stesse amministrazioni pubbliche, privato della necessaria valorizzazione e convinzione, si è lasciato andare a pratiche e comportamenti censurabili. Questo circolo vizioso ha condotto da ultimo alla consacrazione dell’immagine dei dipendenti pubblici come fannulloni, furbetti, incompetenti; ampliando il divario tra cittadini e PA”.

Dadone ha sottolineato, per contro, il valore delle tante eccellenze nella macchina dello Stato. E ha spiegato: “Se un dipendente pubblico non rispetta le regole allora va sanzionato e anche duramente, in proporzione alla violazione, ma al pari se un dipendente è valido e lavora bene allora va valorizzato, supportato, anche con investimenti per la crescita professionale e non meramente con una somma di denaro in più in busta paga”.

Il Ministro ha aggiunto: “Formare, specializzare, offrire competenze ampie e trasversali, permettere ai dirigenti di saper essere anche manager e ai dipendenti di saper essere anche tecnici, esperti, competenti, al passo con i tempi. Ricorrere alla leva universitaria e scolastica per rendere la PA una meta appetibile per i giovani”.

E ha proseguito: “Dobbiamo puntare ad una PA alleata, snella, aperta e farlo ripartendo dalle persone e dalla organizzazione del lavoro. Il blocco del turn-over ha prodotto una riduzione del numero di dipendenti pubblici e un significativo incremento della loro età media. A ciò si è aggiunta una evidente marginalità degli investimenti in formazione. Per tali ragioni l’obiettivo prefissato è quello di ripartire dalle persone”.

Serve dunque “un piano di assunzioni mirate per attrarre i talenti e selezionare i profili migliori formati dalle università e con la preparazione più adeguata alle esigenze di cittadini e imprese. Implementare un sistema di profilazione alla base del quale orientare le selezioni con specifiche competenze professionali per superare le categorie e figure lavorative ormai obsolete. Sviluppare inoltre il possesso delle cosiddette soft skill (personalità, qualità, atteggiamenti e abilità sociali e comunicative) e delle competenze digitali”, ha chiarito Dadone.

Il Ministro ha poi proseguito con l’elenco: “Più concorsi pubblici diretti anzitutto ai giovani che si sono distinti nel percorso universitario; programmazione con cadenza annuale del corso-concorso per la dirigenza gestito dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA); avvio e implementazione del Portale unico dei concorsi; formazione continua on the job per contrastare l’obsolescenza professionale e accrescere la professionalità; potenziamento della formazione in e-learning; motivazione e valorizzazione dei dipendenti pubblici, attraverso il miglioramento del benessere organizzativo; un nuovo approccio alla valutazione, intesa come strumento manageriale di gestione delle risorse umane”.

E quindi: “Un ripensamento della valutazione delle performance; contrastare l’assenteismo, non solo in termini sanzionatori; spingere verso il benessere organizzativo con l’adozione di modelli organizzativi caratterizzati dal c.d. lavoro agile (smart working) al fine di promuovere una maggiore conciliazione dei tempi di vita privata e di lavoro; legare fortemente la prestazione resa in modalità agile ad obiettivi prestabiliti e raggiungibili ed investire in tecnologia ed in formazione”.

Per Dadone “serve un ‘nuovo patto’ tra amministrazione e cittadini fondato su relazioni collaborative, biunivoche. Bisogna migliorare la qualità delle attività e dei servizi pubblici, avvicinandoli ai reali bisogni dei cittadini grazie alle loro idee e suggerimenti. A tal fine sono state pubblicate le Linee guida sulla valutazione partecipativa. È necessario promuovere i processi di innovazione amministrativa; mobilitare risorse e capitale sociale presenti sul territorio, attivando processi di cittadinanza attiva, responsabilizzando e motivando i cittadini per rafforzare la coesione sociale e il senso di appartenenza alla collettività”.

Il ministro Dadone ha proseguito affermando che particolare attenzione è rivolta al tema delicato e imminente del rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2019-2021.
Con riguardo, infine, alle funzioni in materia di semplificazione amministrativa e normativa la Dadone ha chiuso: “Lasciatemi sottolineare che questo rappresenta il fulcro del rilancio non solo del sistema dell’amministrazione pubblica, ma dell’intero sistema Paese”.

11 dicembre 2019

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