Rassegna Stampa
21 giugno 2019
Autonomia differenziale
M5S frena la Lega sullo spacca-Italia: prima piano per il Sud
Fonte: ilmessaggero.it
Due partiti, due velocità ma un unico provvedimento. Il ministro Erika Stefani in incontra il premier Conte ed esulta per le «fasi finali» dell’Autonomia differenziata che «è stata incardinata». Matteo Salvini, leader della Lega, riceve al Viminale il governatore Luca Zaia e lo rincuora sull’iter della controversa riforma che rischia di spaccare l’Italia. La linea dei vertici di via Bellerio è: il disco verde ci sarà già nel prossimo consiglio dei ministri. «Indietro non si torna», dice Salvini.
Fin qui il Carroccio, poi c’è il fronte M5S. Che frena e chiede «un tavolo tecnico» a Palazzo Chigi prima di dare il via libera alla nuova bozza della pre-intesa (che al momento nessuno ha visto) sulla riforma che conferisce poteri alle regioni (tre quelle coinvolte: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna).
L’AFFONDO
Il vicepremier Luigi Di Maio dice: «Va bene, ma va affrontata assieme a un Piano del Sud». Parole che arrivano dopo quelle di Barbara Lezzi, ministro con la delega alle politiche per il Sud, reduce dall’inciampo nel decreto Crescita che secondo un emendamento (poi stralciato) avrebbe trasferito alle regioni, attraverso il decreto Crescita, la gestione del Fondo per lo sviluppo e coesione (Fsc). «Non esiste un via libera diretto o indiretto, o c’è o non c’è. L’Autonomia noi la stiamo rivedendo insieme ai colleghi della Lega in modo che non ci siano differenze tra Nord e Sud. Noi – dice Lezzi – stiamo rivedendo l’accordo fatto dal governo precedente con maggiori principi di equità».