Rassegna Stampa

l dualismo italiano non finisce mai di sorprendere. Ce lo portiamo dietro dai tempi di Garibaldi e Cavour e per anni abbiamo quasi creduto che fosse un’esclusiva nazionale. Invece, in Europa non è neanche quello più allarmante dal punto di vista sociale, come testimoniano le barricate dei gilet gialli, l’insofferenza popolare insita nella Brexit e il processo in corso contro gli indipendentisti catalani. Questa controstoria è stata raccontata da Marco Fortis sul Sole 24 Ore, ma nessuno l’ha citata nella discussione a proposito dell’autonomia «extralarge» chiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Come non sono stati ripresi altri studi recenti che pure qualcosa dicono sulla doppia Italia. Si rischia, così, di parlare di Nord e di Sud come se fossero una foto, un’immagine statica, e non un film. Peggio: una foto di cui ognuno evita di guardare il proprio lato oscuro. Lo scenario disegnato da Fortis (fonte Eurostat) potrebbe non piacere, ad esempio, agli apocalittici di entrambi i fronti: agli autonomisti del Nord e ai resistenti del Sud, entrambi convinti che l’Italia abbia le ore contate, o perché condannata alla decrescita o perché prossima alla «secessione dei ricchi».