Non passa ormai giorno senza che sull’autonomia di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna non si apra un fronte. Ieri a tenere banco è stato il tema della Sanità, una delle questioni più delicate che dovranno essere affrontate dal governo nel prosieguo delle trattative con le Regioni. Dopo i manifesti choc pubblicati dall’ordine dei medici di Bari, con l’immagine di una donna malata di tumore avvolta in una bandiera tricolore, ieri il ministro della Sanità, Giulia Grillo, ha battuto un colpo. «Sono perfettamente consapevole e condivido le preoccupazioni», ha detto. «C’è una Costituzione da rispettare», ha aggiunto il ministro, «e va seguita pedissequamente per garantire gli equilibri del sistema, per cui devono rimanere i principi di equità. Ed io mi farò garante di questi principi». Grillo ha lanciato un chiaro messaggio ai colleghi di governo. Anche la Lega, ha detto, «è un partito ormai nazionale e ha la necessità di dare risposta ai territori e non possono portare avanti una politica a vantaggio di alcuni territori a svantaggio degli altri». L’obiettivo, ha concluso, «è quello di rispondere ai referendum che sono stati fatti nei territori, però seguendo quello che dice la Costituzione sull’unità nazionale e sui diritti fondamentali come il diritto alla Salute».
Rassegna Stampa
21 febbraio 2019
Autonomia differenziale
Il ministro Grillo: la Sanità non si tocca. L’allarme dei giuristi
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