Rassegna Stampa
13 novembre 2024
Sanità: Intersindacale medici, mobilitazione in difesa Ssn
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La legge di bilancio è “inadeguata” sul fronte sanitario, “perché non contiene le risorse necessarie per le assunzioni, i contratti, la formazione, i servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione essenziali per i cittadini”, e dunque occorre una “mobilitazione per difendere il Servizio Sanitario Nazionale”. È quanto scaturito dalla Conferenza Unitaria degli esecutivi nazionali e regionali dell’Intersindacale dei Dirigenti medici, veterinari e sanitari, composta da Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm e Uil Fpl Medici e Veterinari che si è tenuta oggi a Roma nella Sala Capranichetta, a due passi dal Parlamento e da Palazzo Chigi.
“Oggi – hanno detto i rappresentanti di medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi, fisici e chimici e dirigenti delle professioni sanitarie – si chiedono al governo e al Parlamento risorse vincolate all’assunzione di personale, senza il quale la sanità collassa; risorse per valorizzare il lavoro dei professionisti e dei lavoratori della sanità pubblica; maggiori risorse per i contratti nazionali e per la formazione specialistica di tutti i medici, veterinari e dirigenti sanitari; adeguate risorse extracontrattuali per l’aumento della indennità di specificità medica, veterinaria e sanitaria”. Nei diversi interventi è stato sottolineato che “la crisi della sanità pubblica è sotto gli occhi di tutti. È fondamentale e urgente intervenire con più risorse vincolate alla sanità pubblica, per salvare l’unico presidio per garantire universalità ed equità come fondamento della struttura sociale del Paese. Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione ed è compito della politica garantirne l’attuazione”.
L’Intersindacale avvia quindi un percorso unitario di aggregazione di tutte le forze sindacali e sociali della sanità per una mobilitazione che supererà anche il momento della legge di bilancio, “data la complessità dei problemi del Ssn, la cui soluzione è da concertare con governo e Regioni”. E per dare “consapevolezza e forza” al movimento, le organizzazioni sindacali si attiveranno anche attraverso assemblee sindacali in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere.Sanità: Intersindacale medici, mobilitazione in difesa Ssn.
Nel suo intervento, il presidente di Fvm, Aldo Grasselli, ha sottolineato l’esigenza di “fare squadra” e di coinvolgere anche i medici di Medicina generale. Il Ssn “e’ pilastro indispensabile – ha aggiunto – del welfare del Paese, e la legge di bilancio e’ insufficiente rispetto alle esigenze, ci interessa che ci siano stanziamenti adeguati”. E intanto “una prima apertura del governo sarebbe quella dell’Atto di indirizzo per l’avvio della contrattazione”.
Per Alessandro Vergallo, al vertice di Aaroi-Emac, la manovra e’ “insufficiente sui temi generali” della sanita’, come i finanziamenti e le assunzioni, al di la’ dell’incremento delle borse di studio verso discipline in sofferenza che sono pero’ “la spina dorsale del sistema pubblico”, come i pronto soccorso e l’anestesia. E’ vero anche che ci sono piu’ risorse per le indennita’ di pronto soccorso, “ma rispetto agli stanziamenti passati, in molte regioni queto e’ stato annacquato. Occorre fare in modo che non si ripeta”. E quanto alla defiscalizzazione dell’indennita’ di specificita’ sanitaria, “noi non siamo d’accordo, perche’ favorisce l’attivita’ privata. Noi vogliamo un aumento anziche’ la defiscalizzazione, perche’ non snatura la peculiarita’ di una voce stipendiale fissa che fa parte della retribuzione”.
A sua volta Roberta Di Turi, coordinatrice nazionale del Fassid (Federazione della medicina dei servizi), ha sottolineato che “non c’e’ la cultura dell’investimento sulle risorse umane, siamo pochi e ognuno di noi diventa di supporto in maniera trasversale a tutta la medicina. E invece vorremmo farlo in modo appropriato perche’ questo si’ che porterebbe a un vero risparmio, ridurrebbe rischi e cattive pratiche. I numeri devono essere adeguati, al momento siamo a -30% persone in tutti i servizi e questo significa lavorare male”.
Di Turi ha aggiunto: “noi rappresentiamo anche la prevenzione, ed e’ fondamentale dal punto di vista della diminuzione delle acuzie, che e’ la parte che piu’ mette sotto pressione il Ssn comportando costi ulteriori. Occorre che passi la cultura che il Servizio sanitario nazionale si gioverebbe di numeri corretti, perche’ verrebbero a diminuire patologie ad alto impatto sociale”.
Per Andrea Filippi, segretario nazionale FP Cgil medici e dirigenti Ssn, la legge di bilancio proposta “e’ da contestare con fermezza. Oggi questo governo sta incidendo ancora di piu’ sul definanziamento di lunga durata del Ssn”. Per la Fp Cgil medici e dirigenti il definanziamento avviene in modo indiretto, per esempio “smantellando il ruolo degli enti locali, che sono la struttura portante del Ssn, ci sono -3,5 miliatdi di euro e questo si scarichera’ sul Ssn, e definanziando il lavoro, creando cosi’ le condizioni perche’ si generino malattie. Bisogna invece creare salute, sicurezza, stabilita’ e non creare malattie”. Per Filippi, inoltre, “non ci sono risorse per la spina dorsale del Ssn, le assunzioni di personale, ma ci sono risorse per garantire le prestazioni del privato. Il Fondo sanitario nazionale e’ aumentato si’, ma meno di quanto serviva rispetto all’inflazione di questi anni”. Il segretario nazionale della Fp Cgil medici e dirigenti aggiunge: “chiediamo migliori condizioni di lavoro, e per fare questo occorre personale. Non vogliamo essere pagati di piu’ per lavorare di piu’, ma lavorare meglio ed essere retribuiti quindi adeguatamente”. Inoltre, “mancano le risorse contrattuali: non firmeremo un contratto a queste condizioni economiche. Ci propongono un aumento percentuale del 5,78% a fronte di una inflazione del 17%, con una perdita del potere d’acquisto che e’ quindi dell’11%. Infine, “non ci sono – dice Filippi – risorse adeguate per la formazione degli specializzati, medici e non medici. Se vogliamo salvare il Servizio sanitario nazionale dobbiamo investire sulla formazione, e quindi sui giovani”.
A sua volta, Roberto Bonfili, segretario nazionale della Uil Fpl medici e veterinari, sottolinea che “manca il finanziamento alla spesa per il personale, risorse sono state destinate solo ad alcune specializzazioni” e non ci sono molti margini per evitare una mobilitazione serrata e sostenuta. “Il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di essere adeguato ai tempi e soprattutto alla popolazione. I finanziamenti per il personale, sebbene mantenendo un equilibrio non sono sufficienti alla realta’ attuale. Le risorse disponibili non sono sufficienti. Non pensiamo che la legge di bilancio possa risolvere tutto ma andiamo intanto a cominciare. La gente ha bisogno di condizioni di lavoro e di vita migliori”.