Rassegna Stampa

26 febbraio 2024

Si fa presto a dire Lea

Fonte: lavoce.info

Definire i Lep non è sufficiente per garantire la stessa qualità dei servizi in tutto il paese, nella sanità come in altri settori. Bisogna attuare meccanismi di convergenza verso le esperienze migliori, E non basta aumentare i finanziamenti per riuscirci.

La tabella del direttore generale

La notizia è rimbalzata sulla stampa qualche giorno fa: in una audizione tenutasi all’inizio di febbraio presso la X Commissione affari sociali del Senato, su un argomento differente (una indagine conoscitiva relativa alle forme integrative di previdenza e assistenza sanitaria, un tema del quale bisognerebbe davvero occuparsi), il direttore generale della Programmazione sanitaria ha mostrato una tabella con i risultati – diciamolo, provvisori, come chiaramente indicato nella presentazione – della griglia di valutazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) per il 2022. Questi risultati provvisori sono riportati nei grafici in pagina insieme a quelli definitivi del quinquennio 2017-2021.

I dati provvisori – questa la notizia commentata dalla stampa – mostrano un peggioramento delle performance regionali nell’ambito della prevenzione e diseguaglianze rilevanti tra le diverse amministrazioni, con alcune che non raggiungono la sufficienza. Alcune regioni hanno subito protestato per la diffusione di dati provvisori e il ministro della Salute, nei giorni successivi, ha dovuto ribadire che di questo appunto si tratta e che i risultati preliminari dovrebbero comunque servire alle regioni come stimolo per migliorarsi. Su questo ultimo punto non si può che essere d’accordo col ministro.

26 febbraio 2024

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