Rassegna Stampa

08 ottobre 2023

Sanità, il piano del Governo da 350 milioni per tagliare le liste d’attesa

Fonte: ilsole24ore.com

L’ ospedale pagherà di più l’extra orario del personale o acquisterà le cure dal privato .In pista una Authority per verificare i tempi di attesa e controllare i medici che fanno troppe ricette

Per non fare aspettare più tempi biblici ai cittadini che hanno bisogno di cure gli ospedali avranno due strade: da una parte potranno convincere medici e infermieri a fare qualche ora in più in corsia pagandoli meglio e soprattutto detassando i compensi sull’extra orario, dall’altra se non sarà possibile riuscirci con le forze a disposizione allora si acquisterà l’ecografia, la risonanza o l’intervento chirurgico dal privato. Eccola la ricetta a cui sta lavorando in questi giorni il ministro della Salute Orazio Schillaci in vista della manovra per provare a curare la piaga più grande che affligge il Servizio sanitario nazionale, quella delle liste d’attesa.

Il piano allo studio
Allo studio un piano articolato con almeno 300-350 milioni a disposizione che prevede anche l’avvento di una Autorità nazionale che si occupi di uno stretto controllo di quello che accade negli ospedali e sul territorio vigilando non solo sull’organizzazione – si pensa ad agende uniche di prenotazioni pubblico-privato a livello regionale che dovevano essere attive già da anni -, ma che “ex post” verifichi anche storture e sprechi che contribuiscono ad allungare le liste d’attesa: nel mirino finirebbero in particolare quei medici di famiglia o specialisti che prescrivono troppe prestazioni che non servono e per questo ingolfano la macchina penalizzando chi invece ha bisogno magari anche con urgenza di una ecografia o di una Tac. Gli addetti ai lavori la chiamano inappropriatezza prescrittiva che raggiungerebbe fino al 20% delle ricette, un fenomeno esploso anche a causa della medicina difensiva. Gli iperprescrittori verrebbero segnalati da questa Autorità alle Asl di appartenenza che poi dovranno capire i motivi e scoprire se appunto c’è inappropriatezza.

08 ottobre 2023

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