Rassegna Stampa

05 settembre 2023

Servono più medici, ma soprattutto medici diversi

Fonte: huffingtonpost.it

Per riprogettare la sanità pubblica, bisogna capire che le malattie saranno specialmente cronico-degenerative e che le tecnologie per curarle sono in evoluzione. Un diverso approccio coi pazienti. Come rilanciare l’eccellenza italiana dei medici-scienziati

È un problema complicato, e difficile da risolvere a tavolino o ignorando una parte importante dei fatti, quello di anticipare e decidere quanti medici serviranno nei prossimi anni e come riprogettare la sanità pubblica. In apparenza, sembra si tratti solo di aumentare il numero delle immatricolazioni, superando il numero chiuso, e i posti per specializzandi, a prescindere da una analisi realistica, per esempio, della capacità logistica delle obsolete strutture delle scuole mediche italiane di far fronte a un potenziale tsunami. Comunque, l’idea è che serva trovare in qualche modo più medici da inserire negli ingranaggi di un sistema sanitario che al momento funziona per inerzia, senza una visione realistica e con risultati geograficamente troppo differenziati. Non si tratta però solo o tanto di numeri.

Nei prossimi decenni cambierà la demografia sanitaria, per cui le sfide mediche riguarderanno soprattutto le malattie cronico-degenerative (diabete, obesità, cancro, etc.), i disturbi e disabilità associati all’età anziana e in particolare le demenze, l’emergenza della resistenza agli antibiotici, le malattie mentali e le sempre possibili/imprevedibili zoonosi in forma epidemica o pandemica. Ragionare solo sui numeri dice poco sulle competenze che gli operatori sanitari dovrebbero avere per gestire con appropriatezza i problemi all’orizzonte.

05 settembre 2023

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