Rassegna Stampa

03 luglio 2023

Il cambiamento climatico è la maggiore minaccia per la salute umana

Fonte: asvis.it

Aumentano i rischi di malnutrizione, di trasmissione delle malattie infettive e di traumi. La crescita dei costi sanitari potrebbe portare aggravare le situazioni di povertà. Le soluzioni per ridurre le emissioni offrono benefici anche per la salute.

È il cambiamento climatico la principale minaccia per la salute umana. Secondo le stime diffuse dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) tra il 2030 e il 2050 ci potrebbero essere 250mila morti in più ogni anno per malaria, diarrea, ondate di calore e malnutrizione a causa dei cambiamenti climatici e i costi connessi alla salute potrebbero essere pari a due-quattro miliardi di dollari annui entro il 2030.

Risulta sempre più evidente come la salute e il benessere delle persone siano strettamente legati alla salute dell’ambiente e degli animali. Per affrontare i rischi per la salute occorre, quindi, adottare un approccio One health che prevede l’integrazione di discipline diverse per assicurare una salute globale.

Anche l’Italia si sta lentamente muovendo in questa direzione: lo scorso 22 giugno è stato presentato alla Camera l’Intergruppo parlamentare “One health”. Scopo dell’Intergruppo è definire, entro fine legislatura, dei provvedimenti per introdurre un modello di governance che superi l’attuale frammentazione delle politiche in materia di salute ambientale, umana e animale.

I principali rischi per la salute

Gli effetti dei cambiamenti climatici possono essere numerosi, a partire dall’impatto delle ondate di calore. Crampi, colpi di calore e ipotermia, oltre al peggioramento dei problemi cardiovascolari e respiratori cronici, sono tra le principali conseguenze sulla salute umana. Tra il 2000 e il 2016 125 milioni di persone in più sono state esposte alle ondate di calore, una cifra destinata a crescere con l’aumento della frequenza e dell’intensità di questo evento estremo.

A causa della crisi climatica in futuro potrebbero aumentare anche i casi di malnutrizione: secondo il Programma alimentare mondiale (Wfp) delle Nazioni unite, il rischio di soffrire la fame potrebbe aumentare del 20% entro il 2050 se non verranno adottate misure per mitigare e prevenire l’impatto dei cambiamenti climatici. Siccità e alluvioni potrebbero ridurre le rese agricole, causando un aumento dei prezzi dei beni alimentari e diminuendo le possibilità di accedere a una alimentazione sana ed equilibrata.

L’utilizzo dei combustibili fossili e gli incendi posso peggiorare la qualità: secondo l’Oms nel 2019 il 99% della popolazione globale respirava aria la cui qualità non rispettava le linee guida stabilite. L’esposizione a elevati livelli di inquinamento atmosferico può provocare ictus, problemi cardiaci, tumori ai polmoni e disturbi respiratori cronici e acuti. Nel 2019 sono state 4,2 milioni le morti premature causate dall’inquinamento atmosferico.

03 luglio 2023

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