Rassegna Stampa

31 maggio 2023

Lea. Dai parti cesarei alle protesi, per il ministero della Salute un terzo delle regioni sotto la sufficienza

Fonte: ilsole24ore.com

Su sette Regioni inadempienti nel 2021 rispetto ai Livelli essenziali di assistenza, oltre alle due commissariate (Molise e Calabria) e alla Campania che è in piano di rientro, la maggioranza gode di autonomia speciale: Pa di Bolzano, Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta

Vaccini, screening, tempi d’attesa, parti cesarei, cure palliative, protesi d’anca: per queste e per molte altre voci dell’assistenza sanitaria, riconducibili a un totale di 88 indicatori, un terzo delle Regioni italiane non incassa la sufficienza dal ministero della Salute sui Livelli essenziali di assistenza, le cure che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a erogare a tutti i cittadini da Nord a Sud del Paese. E, se pure con qualche eccezione, i primi della classe come quasi sempre accade sono collocati al Nord: complessivamente nel 2021 – l’anno a cui si riferisce l’ultimo monitoraggio appena pubblicato dal ministero guidato da Orazio Schillaci – Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata registrano un punteggio superiore a 60 – la soglia di sufficienza in una scala da zero a 100 – in tre macroaree. Sotto la lente, servizi di prevenzione e sanità pubblica, distrettuali e ospedalieri. Per due delle altre amministrazioni è buio pesto e questa volta Nord e Sud sono bilanciati: Valle d’Aosta (new entry tra le maglie nere) e Calabria (che si conferma sotto la sufficienza anche quest’anno) restano inadeguate su tutta la linea mentre le altre Regioni e Pa presentano “magagne” almeno in una delle aree considerate.

 

31 maggio 2023

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