Rassegna Stampa
28 gennaio 2023
La legge di bilancio 2023 e il silenzio sulla ricerca
Fonte: scienzainrete.it
La spesa in ricerca per il 2023 è sostanzialmente immutata rispetto allo stanziamento della legge di bilancio dell’anno scorso per il 2022 ma in leggera crescita rispetto agli anni precedenti grazie al contributo del PNRR. Se però si tiene conto dell’inflazione attuale e di quella prevista nei prossimi anni, la crescita risulta molto ridimensionata e la caduta del valore reale della spesa interviene prima dell’esaurimento dei fondi PNRR
La legge di bilancio per il 2023, approvata il 29 dicembre 2022, non introduce novità sul fronte della ricerca e dell’università. C’è un aumento di spesa, che deriva da decisioni precedenti e dalla disponibilità dei fondi legati al PNRR, ma si resta lontani dalla traiettoria di aumento e stabilizzazione della spesa per ricerca pubblica in Italia che era stata proposta nel luglio scorso dal Rapporto finale del Tavolo tecnico istituto dalla Ministra Maria Cristina Messa e coordinato da Luigi Ambrosio, direttore della Scuola normale superiore.
Il rapporto analizzava le previsioni di aumento della spesa per il triennio 2023-2026 per effetto del PNRR, proponeva integrazioni per gli stanziamenti non ammessi dal PNRR – per esempio le spese correnti e le assunzioni di personale a tempo indeterminato – e chiedeva di stabilizzare la spesa per ricerca pubblica allo 0,7% del PIL, evitando la caduta della spesa a partire dal 2025 con l’esaurimento delle risorse straordinarie del PNRR e il rischio di ritorno ai precedenti, del tutto inadeguati, livelli di spesa. Nel complesso, il rapporto chiedeva l’impegno per 10 miliardi di spesa dal 2023 al 2027.
Nulla di tutto questo si trova nel bilancio dello stato per il 2023.