Rassegna Stampa

18 febbraio 2022

Nel nuovo decreto sul Pnrr tempi dimezzati per la PA

Fonte: ilsole24ore.com

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I contratti però sono ancora quasi tutti da firmare.

Attenzione. Bisogna guardare al disegno di riforma come a un mosaico in cui ogni tessera è funzionale all’insieme. L’approccio è totalizzante. Semplificare e digitalizzare non basta, senza le persone. E non sono sufficienti i nuovi ingressi: occorre motivare i 3,2 milioni di dipendenti già in servizio, restituendo l’orgoglio e la dignità di essere civil servant. Per questo ho voluto subito riaprire la stagione dei contratti. Per i comparti funzioni centrali, sicurezza e difesa gli accordi sono stati chiusi. Le trattative per sanità ed enti locali sono in fase avanzata, come quelle per Vigili del fuoco e prefetti. Mi sono battuto perché fossero eliminati i tetti al salario accessorio e perché nei nuovi contratti sia esplicitato il legame chiave: più formazione, più carriera, migliore retribuzione. Occorre dotare i lavoratori pubblici delle competenze adeguate a gestire le transizioni amministrativa, digitale e ambientale. Per questo è partito il 10 gennaio il piano «Ri-formare la Pa». Oltre 70 università hanno aderito a «PA 110 e lode» per permettere ai lavoratori pubblici di laurearsi o specializzarsi a condizioni agevolate: un programma mai visto di upskilling e reskilling del capitale umano. E stanno partendo i moduli per la formazione digitale orizzontale, con la collaborazione, in via sperimentale a titolo gratuito, dei top player come Tim, Microsoft, Cisco, Oracle e Leonardo. A questo si affianca nel Pnrr un programma intenso di formazione manageriale per dirigenti e funzionari.

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18 febbraio 2022

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