Rassegna Stampa
25 gennaio 2022
Omicron, svelata la struttura molecolare della proteina Spike
Fonte: Ansa
Spiega la maggiore trasmissibilità, utile per nuove cure
Pronto il primo ‘ritratto’ dettagliato della proteina Spike con cui Omicron apre la serratura delle cellule umane: lo studio, condotto con una risoluzione quasi atomica, svela come la struttura molecolare della proteina aumenti la trasmissibilità e l’elusività della nuova variante, fornendo preziose indicazioni per sviluppare nuove terapie più mirate ed efficaci.
Il risultato è pubblicato su Science dai ricercatori dell’Università della British Columbia in Canada.
La proteina Spike di Omicron presenta 37 mutazioni inedite, un numero che è dalle tre alle cinque volte superiore a quello osservato nelle precedenti varianti. L’analisi strutturale, realizzata grazie alla microscopia crioelettronica, indica che diverse mutazioni (R493, S496 e R498) danno origine a nuovi legami ionici e legami idrogeno tra la Spike e il recettore Ace-2. Questi legami aumentano l’affinità del virus per le cellule umane, mentre altre mutazioni (come K417N) riducono la forza di questi legami.
Ulteriori esperimenti dimostrano che Omicron ha una capacità di eludere gli anticorpi che è maggiore rispetto alle precedenti varianti: riesce infatti a sfuggire a tutti e sei i monoclonali testati (cinque dei quali risultano completamente inefficaci), mentre mostra un’aumentata abilità nell’eludere gli anticorpi prodotti da persone vaccinate o guarite da Covid-19. “Nello specifico, Omicron sfugge meno all’immunità indotta dai vaccini rispetto a quella generata dall’infezione naturale nei pazienti non vaccinati. Questo – conclude il biochimico Subramaniam – suggerisce che la vaccinazione rimane una delle nostre migliori armi di difesa”.