Rassegna Stampa
20 ottobre 2021
Vaccino: Consiglio Stato, sì obbligo per personale sanitario
Fonte: Agi
E’ legittimo l’obbligo di vaccino antiCovid per il personale sanitario. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, che, con una sentenza depositata oggi, ha respinto l’istanza avanzata da alcuni medici, paramedici, farmacisti e parafarmacisti ed altri operatori sanitari della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia non ancora vaccinati.
I giudici di Palazzo Spada, dunque, hanno ritenuto legittimo quanto previsto dall’articolo del dl 44/2021, con cui si dispone che, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica Covid, fino alla completa attuazione del Piano strategico nazionale finalizzato a garantire il massimo livello di copertura vaccinale sul territorio nazionale (e comunque non oltre il 31 dicembre 2021), “al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”, chi esercita professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2.
Il Consiglio di Stato, superate le questioni processuali che avevano indotto il Tar del Friuli Venezia Giulia a dichiarare il ricorso inammissibile, ha confermato la legittimità dell’obbligo vaccinale sottolineando che quest’ultimo “è imposto a tutela non solo del citato personale, impegnato nella lotta contro la diffusione del virus Sars-CoV-2″, ma anche dei” pazienti e delle persone più fragili che sono ricoverate o si recano comunque nelle strutture sanitarie o socioassistenziali”. In particolare, i giudici amministrativi hanno chiarito che l’obbligo vaccinale “non si fonda solo sulla relazione di cura e fiducia tra paziente e personale sanitario”, ma anche sul “più generale dovere di solidarietà”, sancito dall’articolo della Costituzione, che “grava su tutti i cittadini, a cominciare dal personale sanitario, nei confronti dei soggetti più vulnerabili e che sarebbero più esposti alle conseguenze gravi o addirittura letali del virus per via del contatto con soggetti non vaccinati”.