Rassegna Stampa
06 maggio 2021
Covid-19. L’India brucia
Fonte: saluteinternazionale.info
L’India aveva superato senza danni eccessivi la prima ondata il cui esaurimento coincideva con l’avvio della vaccinazione anti-covid. Una situazione favorevolissima per sconfiggere la pandemia gettata al vento dalle scelte insensate del governo indiano.
L’India aveva superato senza danni eccessivi la prima ondata il cui esaurimento coincideva con l’avvio della vaccinazione anti-covid. Una situazione favorevolissima per sconfiggere la pandemia gettata al vento dalle scelte insensate del governo indiano.
Di questi tempi le notti delle città indiane sono illuminate dai fuochi delle pire funerarie. Non ci sono più posti nei crematori dei cimiteri. Mancano posti letto e respiratori negli ospedali, manca l’ossigeno per chi cerca di curarsi a casa, mancano i vaccini in un paese che fino a poche settimane fa ne era il primo esportatore nel mondo. C’è perfino scarsità del legname necessario per alimentare le sterminate distese di pire funerarie.
Il 4 di maggio erano stati registrati 412 mila casi di Covid-19 e 3.932 decessi. I numeri più alti in una sola giornata in India. Numeri peraltro sottostimati data la disorganizzazione dei servizi deputati al controllo della pandemia. La seconda ondata della pandemia ha colto tutti di sorpresa per la violenta rapidità della sua progressione, come mostra chiaramente la Figura 1.