Rassegna Stampa
08 febbraio 2021
Covid: studio, in Usa casi variante Gb raddoppiano ogni 10 giorni
Fonte: Agi
La variante “inglese” del coronavirus si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti, raddoppiando il numero dei casi circa ogni dieci giorni. Lo dice uno studio pubblicato online domenica ma ancora non rivisto, che offre comunque la visione più completa della variante B.1.1.7 all’interno della nazione più colpita al mondo, in termini assoluti, dalla Pandemia.
Un gruppo di scienziati, guidato dagli esperti dello Scripps Research Institute di La Jolla, California, ha analizzato mezzo milione di campioni raccolti in tutto il Paese, dalla scorsa estate a oggi, identificando una particolare anomalia, un “proxy affidabile”, per la variante B.1.1.7. In laboratorio è stata anche analizzata l’intera sequenza genetica, un processo che richiede più tempo, di 212 tra questi campioni.
Lo studio mostra come la variante sia arrivata in più punti degli Stati Uniti nel novembre 2020 e, anche se mantiene ancora una bassa incidenza, si teme che possa diventare il ceppo dominante a marzo. Il team di ricerca ha rilevato che il tasso di infezione è almeno il 35-45% più alto dei ceppi più comuni e la sua presenza sta raddoppiando ogni settimana e mezzo. La Florida è uno degli Stati più colpiti ma il timore riguarda l’intero Pase.
La variante inglese “è molto più contagiosa, quindi può rapidamente mettere in difficoltà un Paese”, ha twittato Ashish Jha, decano della Brown University’s School of Public Health, dopo la pubblicazione di questo studio che cita i casi del Portogallo e dell’Irlanda, oltre che della Gran Bretagna stessa, per mettere in guardia dalle possibili e future conseguenze.