Rassegna Stampa
16 dicembre 2020
Covid: cresce antibioticoresistenza nelle terapie intensive
Fonte: Ansa
“Durante la pandemia abbiamo notato un aumento di germi multiresistenti soprattutto nei pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Questo incremento ci riporta alla tematica più urgente dell’infettivologia prima della pandemia, i batteri multiresistenti”. A puntare l’attenzione su un problema già noto e causa di circa 11 decessi l’anno in Italia, è Pierluigi Viale, Direttore Unità Operativa IRCCS Policlinico Sant’Orsola, Bologna, e Presidente del 19/mo Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).
In Europa vi sono quasi 700mila casi di infezioni di germi multiresistenti ogni anno, con oltre 33mila decessi; una quota rilevante, pari a circa 10-11mila casi avviene in Italia. “Per fare prevenzione – spiega Francesco Cristini, Direttore della Unità Operativa Malattie Infettive Ospedale di Rimini e Forlì/Cesena e copresidente del congresso Simit – si deve partire dalle più elementari buone pratiche assistenziali, come il lavaggio delle mani, visto i pazienti ricoverati sono portatori di batteri anche multiresistenti e la continua assistenza che ricevono dai sanitari può diventare veicolo nello spostamento dei germi”.
Poi c’è il versante farmacologico. “Il tema dell’abuso di antibiotici”, aggiunge, “emerge ogni anno con l’epidemia invernale di influenza e si è proposto anche quest’anno per la Covid-19, che sono infezioni virali e per le quali gli antibiotici non servono in prima battuta, ma solo in pazienti ben selezionati che possono avere una infezione batterica, anche sospetta, concomitante”. Per fronteggiare un’emergenza destinata a diventare una delle principali cause di morte, conclude Viale, “sono in arrivo nuovi antibiotici e la ricerca scientifica presto garantirà ulteriori progressi”, ma “è anche necessario che gli enti regolatori diano le giuste incentivazioni a chi investe in questa ricerca, che dal punto di vista aziendale può non essere altamente remunerativa”.