Rassegna Stampa

04 dicembre 2020

Ma è così diversa la seconda ondata?

Fonte: scienzainrete.it

Davvero durante la seconda ondata si sono contagiate più persone che nella prima, come a volte si dice? Cesare Cislaghi fa qualche esercizio matematico: valutarne la correttezza è difficile, ma i risultati sembrano mantenere una certa coerenza interna.

Una delle opinioni diffuse ma non confermate da analisi più approfondite è che durante la seconda ondata si siano contagiate molte più persone che nella prima, anche se i contagi hanno provocato meno complicazioni cliniche e queste sono state meno letali. Non è facile, ovviamente, cercare di ricostruire quelle che potrebbero essere state le frequenze da fine febbraio a oggi, ma quello che presentiamo qui è un tentativo per provare a fare questa complicata e rischiosa operazione. Sarà difficile valutare la correttezza di questo esercizio, ma sembra che i risultati mantengano una loro coerenza interna che farebbe pensare che le stime ottenute non siano molto lontane dalla realtà di quanto accaduto.

L’ipotesi di partenza cui si basa tutto l’esercizio è che la frequenza dei ricoveri ospedalieri sia rimasta costantemente proporzionale alla diffusione del virus; si ipotizza cioè che, anche in realtà molto differenti, sia nel tempo che sul territorio, il ricorso al ricovero ospedaliero sia sempre una costante proporzionale dei soggetti contagiati, anche se forse nelle ultime settimane il richiamo a mantenere il malato a domicilio potrebbe aver modificato parzialmente questo parametro.

04 dicembre 2020

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