Nonostante i richiami della Corte Costituzionale il governo, anche nel testo del DDL della legge di bilancio, continua a ignorare il problema del sequestro della liquidazione dei dipendenti pubblici. Si perpetuano ipotesi diversive e il tentativo di allungare ulteriormente l’età pensionabile, la ricerca di convenzioni bancarie per l’anticipo del TFS, in pratica tutto ciò che serve a differire e a non pagare quanto dovuto.
Per questo stiamo predisponendo ulteriori ricorsi finalizzati a un nuovo pronunciamento della Corte Costituzionale e se necessario faremo ricorso anche alla Corte di Giustizia Europea.
Per questo è importante il sostegno e la partecipazione di tutti sottoscrivendo e facendo sottoscrivere la petizione su change.org
Le liquidazioni, TFS/TFR sono un salario differito maturato con anni di versamenti contributivi effettuati durante tutta la vita lavorativa.
Perché fare cassa sui pensionati significa penalizzare chi ha versato tasse e contributi mantenendo lo stato sociale mentre i furbi con l’evasione, colpevolmente tollerata, si arricchiscono alle loro spalle con i condoni.
Il testo bollinato della legge di bilancio conferma la volontà di non voler affrontare il problema del sequestro del TFS, mentre nessun miglioramento è stato proposto per la flessibilità in uscita di fatto azzerata negli ultimi anni. Preoccupa l’elevazione del limite ordinamentale ad almeno 67 anni, e la conferma delle penalizzazioni, in parte retroattive, della precedente legge di bilancio.
Infine nessuna concertazione con la parte sociale è attualmente operativa.
Per questo ogni firma e ogni voce di dissenso è un prezioso aiuto e un piccolo ma significativo atto di giustizia e di democrazia partecipata.
CGIL – UIL – CGS – CSE – COSMED – CIDA – CODIRP