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09 settembre 2022

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Quale futuro per il welfare? Le proposte COSMED e i documenti distribuiti durante l’incontro

Categoria: COSMeD

Quale futuro per il welfare? Le proposte COSMED e i documenti distribuiti durante l’incontro

LE PROPOSTE COSMED

FISCALITÀ E CONTRATTUALISTICA

Aumentare i salari per rilanciare la produttività
L’Italia è l’unico Paese OCSE in cui i salari sono calati nel 2020 rispetto al 1990 mentre in Francia e Germania aumentavano di quasi un terzo. Esiste un nesso inevitabile tra bassi salari e produttività. Superare il precariato, incentivare la produttività e valorizzare le risorse umane.

Detassare aumenti contrattuali e salari legati alla produttività
Estendere al settore pubblico la detassazione legata alla produttività già operante nel settore privato.

Detassare gli aumenti contrattuali
Rinnovare i contratti scaduti da 4 anni al 4,16% lordo ovvero per la Dirigenza circa il 2% netto con un’inflazione che ha raggiunto 8,4% è irrealistico, punitivo e disincentivante.

Finanziare e negoziare i contratti senza ritardi
Insopportabile il continuo rinvio della contrattazione in particolare la Dirigenza con contratti scaduti il 31.12.2018 a distanza di 4 anni non dispone ancora di alcun atto di indirizzo, in realtà dovrebbe essere concluso anche il contratto successivo già scaduto il 31.12.2021. Non è tollerabile viaggiare con due contratti di ritardo a maggior ragione con la ripresa dell’inflazione. A partire dalla legge di bilancio occorre accelerare l’intero iter anche ricorrendo ad acconti ponendo fine ad una speculazione sui ritardi da parte di Amministrazioni centrali e del sistema delle autonomie.

Definire una contrattazione decentrata con tempi certi
Il completamento della contrattazione integrativa viaggia senza scadenze certe, diluisce ulteriormente l’erogazione delle risorse con un ulteriore allungamento dei tempi di liquidazione delle risorse contrattuali.

Ricercare contratti coerenti con le professionalità interessate
Dirigenza sanitaria, Dirigenza di istruzione e ricerca e Dirigenza Amministrativa e gestionale in contratti distinti raggruppati per professionalità a prescindere dall’Amministrazione di appartenenza.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Ripristinare gli organici della Dirigenza pubblica
Prendere atto che nei servizi pubblici mancano Medici e Dirigenti.

Adeguare il finanziamento per i servizi pubblici
Finanziare i servizi pubblici essenziali con una percentuale del PIL in linea con la media europea..

Evitare la sostituzione impropria di personale Dirigenziale
A garanzia della qualità e dell’efficacia delle prestazioni rese ai cittadini.

Mantenere un’unica modalità di assunzione e il medesimo stato giuridico su tutto il territorio nazionale
Ribadire che il concorso pubblico deve essere la sola modalità di accesso alla Dirigenza.

Ottenere un Testo Unico della Dirigenza sanitaria
Riconoscere la specificità e lo specifico percorso formativo e inquadramento giuridico della Dirigenza sanitaria rispetto alle altre Dirigenze del Pubblico impiego

Consolidare ed estendere le norme europee su concorsi, formazione e modalità di accesso alla Dirigenza

Superare l’Amministrazione difensiva
Distinguere tra errore e colpa. Estendere a tutta Dirigenza i limiti ai risarcimenti per colpa grave già applicati alla Dirigenza sanitaria e alla magistratura. Accelerare i tempi decisionali nell’interesse di tutte le Amministrazioni nel loro complesso.

Perseguire una autentica indipendenza e autonomia della Pa
Riformare la PA escludendo in tutte le aree la discrezionalità politica in tutte le progressioni di carriera dei Dirigenti.

Restituire i crediti che i Dipendenti pubblici vantano verso lo Stato
L’incedere dell’inflazione rende insopportabile il sequestro della liquidazione con pagamenti differiti a rate da anni senza adeguate compensazione e la mancanza dell’anticipo del trattamento di fine rapporto.

Utilizzare il PNRR anche per valorizzare la Dirigenza e le risorse umane

PREVIDENZA

Favorire e implementare la contribuzione volontaria
Favorire l’investimento previdenziale (1840 miliardi giacciono sui conti correnti inutilizzati e svalutati dall’inflazione) rimuovere gli ostacoli alla contribuzione volontaria. Occorre una gamba finanziaria, altrimenti in futuro pochi giovani per di più mal pagati non potranno da soli sostenere le pensioni di un numero crescente di pensionati. Ripristinare il riscatto agevolato dei periodi di contribuzione mancanti.

Separare l’assistenza dalla previdenza
Fare chiarezza separando le prestazioni assistenziali a carico della fiscalità generale e la previdenza alimentata dai contributi dei lavoratori.

Escludere colpi di mano sui diritti acquisiti
Le riforme vanno concertate al di fuori della legge di bilancio e dalle esigenze contingenti, fonte di infiniti contenziosi. Occorre stabilità di regole per consentire ai lavoratori di programmare il proprio futuro previdenziale.

Superare l’età pensionabile per il sistema contributivo puro
Nel sistema contributivo puro con pensioni proporzionate ai versamenti effettuati e all’aspettativa di vita residua, il lavoratore dovrà avere a disposizione quanto versato in un arco temporaneo dettato dalla maturazione di un assegno pensionistico sufficiente e non dall’età anagrafica. Graduale superamento dell’età minima di pensionamento.

Implementare la previdenza complementare
Abolire obbligo di conferire la liquidazione maturanda per accedere ai fondi negoziali. Ripristinare i benefici fiscali fino a 12.000 euro annui di versamenti annui (attualmente 5.164 euro).

Perseguire una reale staffetta generazionale
Per il contemporaneo inserimento di giovani in affiancamento a pensionandi anche utilizzando il part time

Incentivare la permanenza in servizio e l’accompagnamento alla pensione
Esenzioni da turni notturni oltre i 60 anni, facilitazioni dell’accesso al part time senza penalizzazioni ulteriori orario di lavoro ridotto e ferie maggiorate. Valorizzare le capacità formative dei pensionandi in affiancamento ai neoassunti.

Superare le discriminazioni di genere
Valorizzazione dei congedi per maternità ai fini dell’anzianità e dell’assegno pensionistico. Attenuare le penalizzazioni e abolire le iniquità dell’opzione donna.

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