Rassegna Stampa

04 ottobre 2021

Vaccino: Aou Sassari, operatori sanitari protetti dopo 7 mesi

Fonte: Agi

Sono ancora protetti dal Covid i primi operatori sanitari vaccinati a Sassari a 7 mesi dalla seconda dose. Lo conferma uno studio della struttura di Sorveglianza sanitaria dell’Aou di Sassari sull’efficacia del vaccino contro il coronavirus su oltre 4.000 persone, tra operatori sanitari, personale amministrativo e operatori delle ditte esterne che lavorano negli ospedali.

L’analisi è stata presentata di recente all’83esimo congresso nazionale della Società italiana di Medicina del Lavoro e pubblicato sulla rivista ‘Giornale italiano di Medicina del Lavoro ed ergonomia’. Solo lo 0,48% degli operatori vaccinati è stato contagiati dal Covid, peraltro in forma asintomatica o paucisintomatica. Nessuno è stato ricoverato e sempre nessuno è deceduto.

Dallo studio emerge che il livello di protezione è significativamente superiore a quello rilevato dall’Istituto superiore di sanità nella popolazione italiana per classi di età comparabili alla popolazione in studio, secondo quanto riferisce l’Aou di Sassari.

«Ci sono anche altre condizioni”, spiega Antonello Serra, responsabile della struttura Sorveglianza sanitaria e coordinatore del centro vaccini Covid-19 assieme a Paolo Castiglia. “Tra queste dev’essere tenuta in debito conto la maggiore attitudine degli operatori sanitari ad adottare dispositivi e comportamenti di protezione dal rischio infettivo. A questa va aggiunto anche il fatto che una popolazione di lavoratori in attività è, mediamente, in condizioni di salute migliori rispetto alla popolazione generale”.

“È rilevante che questo elevato livello di protezione del vaccino permanga”, aggiunge Serra, “nonostante il livello di anticorpi neutralizzanti si sia ridotto del 79,2% rispetto al livello misurato subito dopo il completamento del ciclo vaccinale. L’ipotesi è che il complesso della risposta immunitaria, che comprende diverse linee di attività tra le quali l’immunità cellulare che può essere misurata solo con test di maggiore complessità, risulti ancora efficace a distanza di 7 mesi, anche rispetto alla protezione di una variante del virus, la delta, significativamente più infettiva del ceppo originario”.

“La nostra, tra dicembre e gennaio scorso, è stata la prima categoria a essere vaccinata”, ricorda Serra, “e i dati emersi dallo studio rappresentano un aspetto confortante: il vaccino tiene anche in una popolazione a elevato rischio infettivo. La terza dose? Utile nei soggetti ‘fragili’ e in prospettiva una buona precauzione nelle categorie a elevato rischio professionale. Allo stato non abbiamo elementi per dire che sia una priorità nei soggetti sani in età lavorativa”.

04 ottobre 2021

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