Rassegna Stampa

21 marzo 2022

Un ampio studio genetico ha individuato fattori di rischio per forme gravi di COVID

Fonte: lescienze.it

Varianti genetiche legate alla segnalazione immunitaria, alla produzione di muco e alla coagulazione del sangue aumenterebbero il rischio dell’infiammazione polmonare che porta all’insufficienza respiratoria. Resta da capire come queste nuove conoscenze possano tradursi in approcci terapeutici

Alcuni ricercatori hanno identificato una serie di varianti genetiche collegate a un aumento del rischio di sviluppare COVID-19 in forma grave. Queste varianti influenzano diversi processi che vanno dalla segnalazione del sistema immunitario alla coagulazione del sangue, e la loro comprensione potrebbe aiutare i ricercatori a indirizzare nuove terapie per le persone che sono gravemente malate.

Insieme ad altri studi genetici, questi risultati significano che “abbiamo una base di prove più solida per la comprensione di COVID-19 rispetto a qualsiasi altra malattia comune nelle cure intensive”, spiega il coautore Kenneth Baillie, medico di terapia intensiva e genetista presso l’Università di Edimburgo, nel Regno Unito.

Studi precedenti hanno individuato una serie di varianti genetiche legate a COVID-19 grave, definito da un’infiammazione polmonare che porta all’insufficienza respiratoria. Per scoprire altre varianti, Baillie e colleghi hanno analizzato i genomi di quasi 7500 persone che erano state trattate per COVID-19 grave nelle unità di terapia intensiva del Regno Unito. I ricercatori hanno poi confrontato questi genomi con quelli di più di 48.000 soggetti scelti nella popolazione generale che, secondo i dati, non hanno sviluppato la malattia grave.

21 marzo 2022

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