Rassegna Stampa

19 febbraio 2021

La scienza alla ricerca del super vaccino contro tutti i coronavirus

Fonte: valigiablu.it

Mentre si procede con le autorizzazioni dei nuovi vaccini, altri vengono testati nei trial clinici, e proseguono le campagne di vaccinazione nel mondo tra ritardi e distribuzioni disuguali, la ricerca scientifica cerca di guardare oltre.

Per quanto i primi vaccini siano stati autorizzati (anche se per l’uso d’emergenza) in tempi record, mai visti prima della pandemia da COVID-19, il dottor Kayvon Modjarrad, direttore dell’Emerging Infectious Diseases Branch al Walter Reed Army Institute of Research di Silver Spring, negli Stati Uniti, non è soddisfatto.

«Non siamo ancora abbastanza veloci», spiega Modjarrad al New York Times. Più di 2,4 milioni di persone sono morte finora in tutto il mondo, molto probabilmente tanti paesi non avranno pieno accesso ai vaccini nel giro di uno o due anni, per salvare il maggior numero di vite possibili avremmo dovuto avere un vaccino pronto già il primo giorno e disponibile subito per tutti, è il pensiero del medico statunitense.

Secondo il 90% di oltre 100 immunologi, ricercatori di malattie infettive e virologi che lavorano sul coronavirus sentiti recentemente da Nature, SARS-CoV-2 diventerà endemico, il che significa che continuerà a circolare tra la popolazione mondiale per gli anni a venire. «In questo momento credere di poter eradicare il nuovo coronavirus dal pianeta è quasi come pensare di pianificare la costruzione di un sentiero fino alla Luna. Non è realistico», ha commentato Michael Osterholm, epidemiologo dell’Università del Minnesota.

E non è inverosimile lo scenario per cui ci saranno sempre più focolai in futuro. È solo questione di tempo, riflette Modjarrad. I pipistrelli e altre specie animali sono pieni di ceppi di questa ricca famiglia di virus e, inevitabilmente, alcuni di questi agenti patogeni salteranno di specie e causeranno nuove pandemie. Per questo bisognerebbe pensare a un vaccino pan-coronavirus che possa funzionare contro tutti i coronavirus. Ipotesi discussa anche in un articolo sul Journal of the American Medical Association, scritto da diversi esperti di salute pubblica, tra cui il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID), Anthony Fauci.

19 febbraio 2021

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