Rassegna Stampa

15 luglio 2021

Sequenziare di più per arginare davvero COVID-19

Fonte: lescienze.it

Un costante e diffuso monitoraggio dei cambiamenti nel genoma del virus SARS-CoV-2 può aiutare a controllare la pandemia attuale e a prevenirne di future, ma dati insufficienti e disparità geografiche mettono a repentaglio il processo

All’inizio della pandemia di COVID-19, prima ancora quindi dell’attenzione per la malattia da gran parte del mondo, in Cina e in Australia alcuni ricercatori hanno mappato il genoma del coronavirus isolato da uno dei primi pazienti del focolaio di Wuhan. Il primo modello genetico del virus SARS-CoV-2 è stato diffuso pubblicamente poco dopo, il 10 gennaio 2020. La divulgazione di quel genoma, e di altri che presto sono seguiti, ha guidato la vigorosa risposta scientifica internazionale alla pandemia, compreso il rapido sviluppo di test diagnostici, strategie di sorveglianza, vaccini e altri nuovi strumenti di gestione dell’emergenza sanitaria.

Come osservato in un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dato che la tecnologia è oggi in grado di leggere in appena qualche ora il genoma di un campione di virus prelevato da un paziente, “per la prima volta, il sequenziamento del genoma in tempo reale è stato capace di informare la risposta della sanità pubblica alla pandemia”. Tutti i successi ottenuti dai vari paesi nel gestire l’emergenza sono basati su misure che nascono dalla nostra conoscenza del genoma virale.

15 luglio 2021

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