Rassegna Stampa

25 marzo 2021

Scudo penale e Covid-19, davvero utile?

Fonte: scienzainrete.it

Negli ultimi giorni, soprattutto dopo la “vicenda” AstraZeneca, malamente gestita da mass media e istituzioni, si moltiplicano le discussioni su quello che viene definito scudo penale per i vaccinatori. Davvero ne trarrebbero utilità i protagonisti sanitari della campagna di vaccinazione?

L’idea dello “scudo penale” per i medici che vaccinano dovrebbe essere archiviata come una delle tante, troppe iniziative demagogicamente affascinanti ma sostanzialmente (e giustamente) irrealizzabili.

Prima di tutto ci si deve intendere su cosa potrebbe essere questo formidabile scudo. Sicuramente è da escludere che gli operatori sanitari vengano esclusi dall’applicazione della legge penale – se pure per fatti connessi alla vaccinazione – in modo generalizzato e assoluto. Cioè è impensabile che si scriva una norma del tipo “la legge penale non si applica a chi fa il vaccino”. Di una simile immunità, ovviamente non perché faccia vaccini, gode in Italia solo il Papa, in forza dell’articolo 8 del Trattato del Laterano. Difficile pensare che intere categorie di soggetti godano di simile privilegio.

Decisamente più probabile sarebbe l’adozione di una disposizione che escluda la configurabilità dei reati di cui agli articoli 589 c.p. (omicidio colposo), 590 c.p. (lesioni personali), 590sexies c.p. (responsabilità colposa in ambito sanitario), “qualora la morte o la lesione personale siano conseguenze della somministrazione di un vaccino per la prevenzione della malattia Covid-19”. Questo, per quel che so, è uno dei testi che verranno proposti a vari gruppi parlamentari.

25 marzo 2021

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