Rassegna Stampa

06 ottobre 2020

Saremo pronti quando (se) arriverà il vaccino?

Fonte: scienzainrete.it

La domanda più ricorrente in merito all’attuale pandemia è se ci sarà una seconda ondata di infezioni, come sarà e se siamo sufficientemente organizzati per affrontarla. L’Italia si trova circondata da aree che registrano un gran numero di nuovi casi e le prospettive non sono proprio rassicuranti. Attualmente circa il 60% dei nuovi casi identificati in Italia sono asintomatici, frutto di attività di screening e di contact tracing effettuata dai nostri servizi di prevenzione che continuano ad essere sotto pressione nello sforzo di arginare e interrompere le catene di contagi. Un’indagine condotta da AIE (Associazione Italiana Epidemiologia) relativa allo scorso aprile ha evidenziato che l’emergenza per la risposta alla pandemia sul territorio si è avvalsa di operatori di diversi servizi di sanità pubblica, resi disponibili dal blocco completo di molte altre attività. L’attività è stata organizzata localmente e le strutture di sanità pubblica hanno utilizzato strumenti diversi per le stesse funzioni da svolgere. In particolare, molti dati sono stati raccolti localmente e non sono disponibili in formato elettronico per ulteriori analisi. Ora che si cerca di tornare alla normalità le forze in campo per le stesse attività, ad esempio di rintraccio dei contatti, sono molto più ridotte e se durante il periodo di isolamento generalizzato i servizi hanno identificato e seguito una media di circa quattro contatti per ogni caso, è verosimile che ora i numeri siano maggiori, e i risultati si vedono. Riuscire ad affrontare e contenere i danni di un’ulteriore diffusione è l’obiettivo prioritario, ma finora non sembra esserci stato un potenziamento capillare della rete di prevenzione, né degli strumenti tecnologici da utilizzare e da più parti si sollevano segnalazioni di un sistema che sta dando il massimo da troppo tempo.

Tutti aspettano con grande fiducia l’avvento di un vaccino specifico, come la soluzione radicale alla pandemia, ma è il momento di chiedersi quale impatto la disponibilità di un vaccino avrà sui servizi di sanità pubblica e se ancora una volta i servizi siano pronti.

06 ottobre 2020

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