Rassegna Stampa
11 marzo 2025
Sanità , sulle aggressioni a medici e infermieri è ancora emergenza
Fonte: italiaoggi.it
Nonostante le nuove leggi a tutela degli operatori sanitari, sono state 25.940 le aggressioni totali nel 2024. Le più colpite sono le donne. Nella sanità un infortunio sul lavoro su dieci è legato a un’aggressione
Sono decine di migliaia gli episodi di violenza che si verificano ogni anno contro medici, infermieri e personale sanitario. Una situazione drammatica, tanto in Italia quanto negli altri paesi europei. Per combatterla, più di un governo ha introdotto leggi e provvedimenti a tutela degli operatori del Ssn, inasprendo le pene per i colpevoli delle violenze. Uno di essi, la legge 113/2020, ha introdotto la giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, in programma il 12 marzo di ogni anno, nello stesso giorno della Giornata europea promossa dal Consiglio degli ordini dei medici Ue. Una giornata di sensibilizzazione per cercare di attenuare un fenomeno sempre più preoccupante.
I numeri del 2024
Sono state 25.940 le aggressioni totali nel 2024, secondo quanto riportato nell’indagine Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), Umem (Unione Medica Euromediterranea) e del Movimento Internazionale Uniti per unire. Tante vittime (il 72%), tra l’altro, neanche denuncia per paura o rassegnazione. La maggior parte sono donne (il 73%), con infermieri e fisioterapisti tra i più colpiti. La maggior parte degli episodi si manifesta al Nord Italia con il 63%, meno al Sud (26%) e nel Centro (11%)
I dati dell’Osservatorio
Sono stati 16 mila gli episodi di aggressione al personale sanitario e sociosanitario nel 2023 e 18 mila le operatrici e gli operatori coinvolti. È quanto emerge dalla relazione sul 2023 dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (Onseps). L’Osservatorio, anch’esso previsto dalla legge 113/2020 e istituito a gennaio 2022. Essendo fonti diverse non è detto che il paragone regga, però si registra un aumento di quasi 10 mila casi in un anno.