Rassegna Stampa
31 ottobre 2023
Riforma pensioni settore pubblico: nuovi coefficienti penalizzano i dipendenti con pochi anni di anzianità
Fonte: ilsole24ore.com
La riduzione dell’assegno può arrivare al 33%, ma diventa quasi irrilevante per chi ha più anni di quota retributiva
Le novità contenute nell’articolo 33 del Ddl Bilancio 2024 potrebbero comportare un’uscita di massa, da parte di quei lavoratori del settore pubblico che possono già vantare un diritto a pensione acquisito ad altro titolo, al fine di mettere al riparo l’assegno pensionistico. Questo perché la manovra stabilisce la revisione, dal 1° gennaio 2024, dei coefficienti utilizzati per il calcolo delle quote retributive, che saranno rivisti con un notevole ribasso, soprattutto a fronte di anzianità minime al 31 dicembre 1992 (si veda la tabella).
Le novità riguardano gli iscritti alla Cassa pensioni dipendenti enti locali, alla Cassa pensione sanitari, alla Cassa pensioni insegnanti e alla Cassa pensioni ufficiali giudiziari. Invece per il personale iscritto alla Cassa Stato (come amministrazioni statali, scuole e università statali) le aliquote sono, da sempre, lineari e aumentano in misura proporzionale a fronte di una maggiore anzianità contributiva. Analogo discorso vale per il personale iscritto al Fondo pensione lavoratori dipendenti amministrato dall’Inps.