Rassegna Stampa

05 febbraio 2021

Per Draghi la minaccia di Quota 100

Fonte: ilgiornale.it

La misura scade a fine anno. L’Europa chiede lo stop ma i sindacati vogliono il bis

È «essenziale» che gli Stati utilizzino gli aiuti del Recovery Fund «per veicolare fondi verso una spesa produttiva fortemente necessaria, attuando al contempo riforme a sostegno della produttività».

La Bce nel bollettino mensile, pubblicato ieri, ribadisce un concetto che per l’esecutivo di Mario Draghi dovrebbe rappresentare una sorta di stella polare. L’attitudine agli investimenti produttivi, quelli che Draghi definisce «debito buono», secondo l’Eurotower «consentirebbe al programma Next Generation Eu di contribuire a una ripresa più rapida, solida e uniforme e accrescerebbe la capacità di tenuta economica e il potenziale di crescita degli Stati membri».

Ne consegue che, oltre alla riscrittura quasi integrale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il premier incaricato dovrebbe concentrarsi anche sul capitolo previdenziale, proprio alla luce delle indicazioni di Madame Lagarde & C. Insomma, il premier incaricato è chiamato anche a sciogliere il nodo di «Quota 100» che l’Europa, in generale, considera molto negativamente in quanto costituisce un aggravio della spesa anticipando l’uscita dal lavoro dei cittadini con conseguenti gravami sui conti pubblici. Non sarebbe una difficoltà se si considera che il provvedimento scade il 31 dicembre di quest’anno, ma la questione è soprattutto politica in quanto Lega, sindacati e buona parte dei partiti di centrosinistra ritiene indispensabile emanare un nuovo provvedimento che eviti la creazione di uno «scalone pensionistico» dal primo gennaio del 2022 quando resterà in vigore la sola legge Fornero che prevede la possibilità di uscire dal lavoro solo a chi ha raggiunto i 67 anni di età con 35 anni di contributi.

05 febbraio 2021

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