Rassegna Stampa
30 novembre 2022
Pensioni, rivalutazioni tagliate per 3 milioni di assegni
Fonte: ilsole24ore.com
La tagliola è biennale, e agirà quindi nel 2023 e nel 2024. Anche le indicizzazioni del futuro saranno applicate a importi ridotti: la perdita per i diretti interessati, quindi, è strutturale e crescente
Le pensioni sono una delle coperture della manovra 2023. A questo risultato, inatteso nelle lunghe discussioni della vigilia su prepensionamenti e flessibilità in uscita, il governo arriva chiedendo un contributo importante ai titolari di assegni medi e alti. La mossa è tutt’altro che inedita, ma a differenziare la nuova puntata del taglio alle rivalutazioni sono due fattori concomitanti: un tasso di inflazione sconosciuto negli ultimi 40 anni, e l’entità della stretta progressiva che proprio per questa ragione raggiunge tagli decisamente più profondi rispetto al passato.
A pagare pegno in termini di mancati aumenti degli importi mensili è una platea abituata al tema. Si tratta dei pensionati che ricevono un trattamento superiore a quattro volte il minimo, vale a dire almeno 2.101,52 euro lordi al mese. Da questo importo in su, il dazio versato sull’altare dei conti pubblici cresce con l’importo della pensione.