Rassegna Stampa

06 maggio 2020

Il paradosso della prevenzione: dove le misure hanno bloccato l’ondata, si tende a mettere in dubbio l’utilità delle misure stesse

Fonte: valigiablu.it

“Lo tsunami della Lombardia – riflette il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco – non ha consentito in quest’area un’azione preventiva, che invece è stata possibile ed efficace in altre aree del Paese. E ce lo dicono i numeri. Il problema è che ora vediamo il ‘paradosso della prevenzione’: dove l’ondata non è arrivata, proprio grazie alle misure adottate, si tende a mettere in dubbio l’utilità delle misure stesse.

Un paradosso analogo a quello dei vaccini: hanno sconfitto le malattie e cancellato anche il ricordo del pericolo, così si è finito per metterne in dubbio l’utilità. Quanto ai dati, bisogna capire il grado di sottostima anche di quelli cinesi”, conclude il virologo. “Il virus non ci ha lasciati. Non siamo ancora alla fine dell’epidemia e non dobbiamo abbassare la guardia”.

Il ‘paradosso della prevenzione’ è un rischio a cui hanno fatto riferimento altri esperti nelle ultime settimane. Christian Drosten, direttore dell’Istituto di Virologia presso il Charité Hospital di Berlino, esperto di riferimento del governo tedesco per la gestione della crisi sanitaria, ne ha parlato in un’intervista al Guardian: “In questo momento la metà dei posti letto in terapia intensiva in Germania sono liberi. Questo si deve al fatto che abbiamo iniziato a diagnosticare la malattia molto presto e su grande scala, e così facendo abbiamo bloccato l’epidemia, abbiamo cioè portato il numero di riproduzione ‘R’ (la maniera in cui si misura la velocità di diffusione del virus) al di sotto del valore 1. Adesso è iniziato quello che io chiamo il ‘paradosso della prevenzione’. C’è chi dice che abbiamo reagito in maniera esagerata ed esiste una pressione politica ed economica per tornare alla normalità.

06 maggio 2020

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