Rassegna Stampa

06 maggio 2020

Oms, cruciali studi Cina su origine animale virus

Fonte: Ansa

Gli studi in corso in Cina per colmare le lacune scientifiche identificate a febbraio dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dallo stesso Paese asiatico in merito all’origine animale del nuovo coronavirus si riveleranno cruciali per aiutare a prevenire epidemie simili in futuro. Lo ha spiegato ieri a Xinhua Gauden Galea, rappresentante dell’Oms in Cina, secondo cui non esistono prove di un’origine o di una manipolazione umana del virus.

“La Cina possiede la giusta capacità clinica, epidemiologica e di laboratorio per condurre tali ricerche”, ha precisato Galea.

Il 1 maggio, l’Oms ha annunciato che il comitato di emergenza dell’Organizzazione ha concordato all’unanimità sulla “emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale” costituita dall’attuale pandemia di COVID-19, suggerendo una collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) e con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) per contribuire a identificare l’origine animale del virus SARS-CoV-2.

Le raccomandazioni del Comitato di emergenza seguono i suggerimenti già inviati dallo stesso organismo all’Oms e alla Cina in data 23 e 30 gennaio affinchè proseguissero le ricerche per individuare la fonte animale dell’epidemia.

“Tutte le prove attualmente disponibili suggeriscono che il virus è presente in natura e che non è stato manipolato o creato dagli esseri umani”, ha sottolineato il dott. Galea, aggiungendo che molti ricercatori sono stati messi in condizione di esaminare le caratteristiche genomiche del nuovo coronavirus e hanno scoperto che non esistono prove di una sua manipolazione o creazione in laboratorio.

L’Oms, ha aggiunto l’esperto, non è coinvolta negli studi condotti in Cina ma è disponibile a partecipare alle ricerche sull’origine del virus responsabile della sindrome COVID-19 con altri partner internazionali, su invito del governo cinese.

“L’Organizzazione è in costante comunicazione tecnica con la Cina sin dal 3 gennaio circa la gravità, le dinamiche di trasmissione e la possibilità di infezione tra esseri umani, il decorso clinico e l’efficacia delle terapie sul nuovo coronavirus”, ha aggiunto Galea. “L’Oms ha fornito informazioni dettagliate alla comunità internazionale nel quadro dei Regolamenti sanitari internazionali”.

Secondo l’esperto, tra queste figurano una serie di importanti scoperte nella storia del COVID-19, come l’identificazione precoce del virus responsabile della nuova sindrome e la condivisione della sequenza genetica avvenuta il 12 gennaio.

“L’Oms proseguirà la stretta collaborazione con la Cina non solo sulla risposta all’emergenza COVID-19 ma anche su altre priorità sanitarie essenziali come la vaccinazione dei bambini e l’assistenza ai pazienti affetti da malattie croniche”, ha concluso il dott. Galea, che ha voluto rendere omaggio agli operatori medici schierati in prima linea in tutto il Paese asiatico e nel resto del mondo, sia in ambito clinico che di sicurezza sanitaria

06 maggio 2020

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