Rassegna Stampa

14 dicembre 2021

Omicron e i ricoveri in Sudafrica: primi dati dal mondo reale sull’efficacia vaccinale

Fonte: Corriere.it

Due dosi di Pfizer hanno ridotto le ospedalizzazioni del 70% rispetto ai non vaccinati, le reinfezioni sono maggiori, ma anche in questo caso essere vaccinati protegge. Dati in linea con un nuovo studio Usa sulle terze dosi (che innalzano la protezione)

Ci sono i primi dati dal Sudafrica sull’impatto di Omicron nel mondo reale. Si riferiscono alle prime 3 settimane e riguardano una platea particolare, gli assistiti della più importante assicurazione sanitaria del Paese, che conta 3,7 milioni di persone (di solito sono soggetti mediamente più sani). Lo studio sui casi di Omicron non è pubblicato, ma i dati sono stati resi noti dalla stessa compagnia sanitaria.

Su 211mila positivi ne hanno attribuiti ad Omicron 78mila da confermare (nel senso che molti sono casi ancora da sequenziare ma su cui c’è un «sospetto» Omicron dopo il risultato del tampone). Il 41% della platea era vaccinato con due dosi di Pfizer. I risultati, per questa platea particolare, sono incoraggianti: 2 dosi di Pfizer hanno ridotto la possibilità di ricovero del 70% rispetto a chi non era vaccinato. È meno della protezione del 93% offerta da Pfizer verso la variante Delta, ma è un risultato considerato buono per un vaccino. La protezione è stata simile nei vari gruppi di età, solo un po’ meno buona dopo i 60 anni (per i 60-69 anni del 67% e per i 70-79 anni del 59%).

14 dicembre 2021

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