Rassegna Stampa

11 marzo 2025

L’Italia della sanità è «rotta» in 21 pezzi?Ricentralizzare gestione dati e dispositivi

Fonte: ilsole24ore.com

Sei medici italiani rispondono alle sollecitazioni di The Lancet Regional Health Europe sulle storture del regionalismo: la richiesta di una regìa unica per alcune funzioni del Ssn e di un coinvolgimento dei clinici

A gennaio, i riflettori della rivista The Lancet Regional Health Europe accesi sul sistema di raccolta e gestione dei dati sanitari con un titolo che tradotto suonava più che emblematico: “Il sistema dei dati sanitari è rotto”. Con l’indice puntato sulla “causa principale” e cioè “l’ampia autonomia regionale, con 20 regioni che operano in modo indipendente e implementano politiche e tecnologie diverse, creando frammentazione normativa e inefficienze”. Tanto che secondo gli autori “la scarsa interoperabilità tra regioni e ospedali, oltre alla mancanza di sistemi di caricamento automatico dei dati nelle cliniche private, mina l’efficacia del Fascicolo sanitario elettronico, il sistema EHR nazionale italiano progettato per tracciare le storie cliniche dei pazienti, rendendolo ampiamente inefficace a causa di questi difetti strutturali”.

Non solo: gli Autori di quello studio ricordavano come malgrado nel 2022, l’Italia abbia speso 1,8 miliardi di euro per l’assistenza sanitaria digitale, con un +7% rispetto al 2021, “non è ancora chiaro se questi fondi siano stati pienamente utilizzati e come siano stati spesi, in particolare in relazione alle cartelle cliniche elettroniche e all’integrazione dei sistemi sanitari regionali e nazionali, poiché solo il 42% delle cliniche ha dichiarato di avere un sistema di acquisizione dati elettronico attivo in tutti i reparti”. Un quadro aggravato secondo la rivista scientifica dal combinato disposto con la migrazione sanitaria dal Sud al Nord del Paese, che a fronte degli oltre 90.000 italiani che si rifiutano di condividere i propri dati sanitari a causa di preoccupazioni sulla privacy, comporterebbe una duplicazione di esami, analisi e visite quando il paziente si sposta da un ospedale all’altro- Da qui l’allarme sul progetto di autonomia differenziata previsto dalla legge Calderoli e la sollecitazione a quell’“armonizzazione legislativa a livello nazionale”, “essenziale per stabilire una rete di dati sanitari unificata in Italia”.

11 marzo 2025

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