Rassegna Stampa

02 maggio 2020

Le unità speciali di medici create per il coronavirus

Fonte: ilpost.it

Ci siamo fatti raccontare il lavoro delle USCA, le nuove squadre di giovani medici che visitano i malati di COVID-19 che non sono ricoverati in ospedale

I medici più coinvolti nella crisi sanitaria dovuta alla COVID-19 sono sicuramente quelli delle terapie intensive degli ospedali, ma non sono gli unici. Anche i medici di famiglia hanno dovuto e devono occuparsi quotidianamente di malati di COVID-19 e insieme a loro, da qualche settimana, ci sono le USCA, cioè le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, istituite dal governo con il decreto legge 14 del 9 marzo. Le USCA sono squadre di giovani medici, in media intorno ai 30 anni, incaricate di fare visite domiciliari ai malati (o presunti tali) di COVID-19 che non hanno bisogno di essere ricoverati in ospedale.

Le USCA sono state istituite perché i malati di COVID-19 in isolamento a casa propria potessero essere visitati da un medico in sicurezza. I medici di famiglia infatti non sono stati forniti di mascherine o altri dispositivi di protezione individuale dal Servizio sanitario nazionale, e – in particolare per i molti di loro vicini alla pensione – visitare tutti i propri pazienti con sintomi riconducibili alla COVID-19 è rischioso. Dall’inizio dell’epidemia risulta che in Italia siano morti 50 medici di base.

02 maggio 2020

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